Calci e pugni in faccia all’arbitro donna: “È stato orribile, non mi lasciavano andare”

Aggredita. Presa i per capelli. Colpita dai calci sferratele. Le hanno dato un pugno in faccia. Florencia Botto è l'arbitro che ha vissuto un pomeriggio terribile durante una partita di calcio femminile della Lega Paranaense tra Arenas FC e Palermo. Le hanno fatto di tutto: sul viso ha un cerotto vistoso che le copre l'occhio sinistro tumefatto. Ha 22 anni e non immaginava che le sarebbe potuta accadere una cosa del genere. Lei, la preda, costretta a fuggire dalla furia delle giocatrici e dei dirigenti che l'hanno inseguita, circondata, insultata e poi ferita. A salvare la giovane direttrice di gara è stata solo la polizia che ha sospeso il match e ha portato via la donna perché fosse medicata.
Il racconto della violenta aggressione
Nelle sue parole c'è ancora lo shock fortissimo di quei momenti. "Mi hanno afferrata – ha raccontato a Ovación – e presa a calci. Ho provato a fuggire, ho chiesto che la smettessero ma non mi lasciavano andare. Sono distrutta e ferita anche umanamente per quello che è successo". Gli agenti che sono intervenuti in campo hanno convocato al posto di comando tutte le persone coinvolte per raccogliere testimonianze, indizi e soprattutto ricostruire la dinamica dell'episodio, oltre a risalire ai responsabili dell'aggressione.
C'è un video che inchioda i colpevoli
La questione avrà un seguito penale, che andrà al di là delle sanzioni sportive. C'è un video acquisito dagli inquirenti che mostra cosa è accaduto in quei momenti di follia, chi sono le persone che hanno scatenato gli incidenti e si sono macchiate dell'aggressione. "Il mio cellulare non ha mai smesso di squillare – ha aggiunto Florencia Botto -, ho ricevuto tante telefonate di solidarietà. Ringrazio tutti coloro che mi hanno mandato un messaggio, continueremo a lottare insieme per dire no alla violenza nel calcio".
L'osservatore della Lega Paranaense, Rodolfo Emery, ha annunciato provvedimenti molto duri e, al tempo stesso, espresso rammarico per la gravità della situazione. "È la prima volta che si verifica una situazione del genere nel calcio femminile, siamo molto tristi".