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Bonucci e il procuratore Lucci nel mirino della Figc: messaggi e pressioni su altri calciatori

L’Assoagenti ha denunciato presunti casi di pressione e attività di disturbo esercitati per indurre i calciatori a cambiare procura, passando alla World Soccer Agency di Alessandro Lucci. La vicenda di quest’ultimo si è chiusa con archiviazione per insussistenza dei fatti contestati.
A cura di Maurizio De Santis
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Aggiornamento 14 novembre 2022 – Archiviazione per insussistenza dei fatti contestati, si è chiusa così la vicenda che ha riguardato il procuratore, Alessandro Lucci, riconosciuto nelle sedi competenti del tutto estraneo alla questione che era stata sollevata dall'Assoagenti.

"L’Associazione Italiana Agenti ha segnalato, ma non denunciato la vicenda di Alessandro Lucci e Leonardo Bonucci. Le indagini spettano alle procure, non a noi". Le parole del presidente, Giuseppe Galli, aprono un altro fronte di polemica in questa finale di stagione già turbolento. Questa volta lo scontro avviene fuori dal campo fa riferimento al mondo dei procuratori: sotto i riflettori della Figc e della Commissione federale degli agenti sportivi sono finiti la World Soccer Agency di Alessandro Lucci e il calciatore, Leonardo Bonucci. Il motivo? Secondo la denuncia (come riporta Il Messaggero) avrebbero esercitato pressioni su altri giocatori per convincerli ad abbandonare il loro rappresentante per passare sotto l'ala protettiva della WSA. Al centro delle indagini ci sono tre casi ritenuti sospetti: KulusevskiCastrovilli e Scamacca (oltre alle posizioni di Dzeko, Florenzi, De Rossi, Castrovilli).

In che modo sarebbero state esercitate queste pressioni? Attraverso una forma di ‘pubblicità aggressiva' veniva praticata una sorta di attività di disturbo messa in atto sfruttando due canali. Il primo era tutto nel tentativo di aprire un varco con messaggi costanti diretti ai soggetti individuati. A corredo del battage mediatico c'erano anche (presunte) promesse per rendere più appetibile l'offerta: a cominciare dall'opportunità di avere un contratto migliore fino alla possibilità di ambire (anche) alla maglia della Nazionale. Il secondo, invece, prevedeva un'azione sul campo, il più classico contatto diretto col passaparola: l'incaricato sarebbe stato Bonucci (e non solo) lavorando all'interno dello spogliatoio. L'obiettivo era convincere i suoi compagni di squadra a cambiare agenzia per passare alla WSA.

La procura federale dovrebbe agire con più attenzione su queste vicende – le parole di Galli nell'intervento a Radio Punto Nuovo -. Gli agenti non sono tutelati, non bisogna confondere tra aziende, come Raiola o Jorge Mendes, e procuratori. È fastidioso che agli agenti che lavorano girando i campi vengano letteralmente rubate le procure dei calciatori da parte di queste aziende. Non condanno Bonucci, è sempre successo che un giocatore cerchi di consigliare un compagno di squadra. Ho chiesto un tavolo di confronto al presidente Gravina, che ultimamente sta dando più ascolto alla nostra categoria.

Bonucci e Lucci si sono dichiarati "del tutto estranei a tali (presunti) fatti, perché certi di aver sempre, fino in fondo, osservato gli obblighi di lealtà, correttezza e probità cui sono tenuti e rispettato ogni normativa di settore" e si sono detti disposti a "chiarire la loro posizione in ogni sede" presso gli organi federali preposti.

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