Tra i due litiganti – Arthur e il Barcellona – chi rischia di rimetterci è la Juventus. Più che godere, potrebbe trovarsi nella scomoda posizione di essere costretta a rinunciare al centrocampista brasiliano per la prima settimana di ritiro in programma a partire dal 24 agosto. Come si è arrivati a questa situazione? Il motivo è da ricercare nel tiro alla fune iniziato tra il club e il calciatore quando quest'ultimo s'è rifiutato di tornare in Spagna per concludere la stagione e onorare il contratto in essere fino al 30 agosto.

Una volta formalizzata la cessione ai bianconeri (rientrata nell'operazione contabile che ha portato Pjanic in blaugrana), l'ex mediano del Gremio ha scelto di restare in patria e di non sottoporsi al tampone anti Covid-19 per verificare le proprie condizioni di salute come il resto della squadra. Fu anche per questa ragione che i funzionati della Uefa gli impedirono di entrare al Camp Nou per assistere al ritorno di Champions League contro il Napoli.

Cosa accadrà adesso? Il Barcellona ha avviato un procedimento disciplinare nei confronti di Arthur ma non si è ancora arrivati a emettere una sanzione, ecco perché la sua posizione e la stessa Juventus restano al momento sospese. La matassa s'è ingarbugliata intorno all'entità della multa che il brasiliano dovrà necessariamente pagare per emendare il proprio atteggiamento. Da un lato c'è la volontà da parte dei blaugrana di non fargli sconti e comminare un'ammenda salata, dall'altro c'è in atto la mediazione dei legali del calciatore che provano a smussare l'importo e le pretese della società.

Al momento, fanno sapere i media iberici, l'esito del colloquio con il segretario, Eric Abidal, avrebbe portato alla più classica fumata grigia. Senza accordo o senza accettazione della punizione ipotizzata dai catalani, Arthur resterà bloccato fino al 30 agosto (quando avverrà la scadenza naturale del contratto) risultando assente alla prima chiamata per il ritiro della Juventus.

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