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Antonio Conte, mette in standby il futuro: “Parliamo dell’Inter, non di me. Non voglio rimpianti”

Alla vigilia di Inter-Getafe, Antonio Conte è tornato a parlare in conferenza stampa. Nessuna voglia di tornare sulle polemiche e sullo sfogo post-Atalanta per il tecnico che ha dribblato il discorso legato al futuro: “Parliamo dell’Inter, non di me: io voglio vincere e non voglio rimpianti. L’Europa League ha la stessa pressione della Serie A”.
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A cura di Marco Beltrami
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Antonio Conte è tornato davanti ai microfoni per la conferenza della vigilia di Inter-Getafe, match valido per gli ottavi di finale di Europa League. Il tecnico dopo lo sfogo post-Atalanta che tanto ha fatto discutere si è soffermato sui progressi fatti dalla squadra, senza tornare sugli attacchi alla dirigenza. Stessa pressione del campionato, anche nella competizione continentale per il mister salentino che pur riconoscendo il valore degli avversari, vuole arrivare fino in fondo consapevole che "vincere aiuta a vincere". Per ora dunque il futuro personale non conta, bisogna solo continuare a far bene: "Parliamo dell'Inter, non di me: io voglio vincere e non voglio rimpianti".

Antonio Conte, le parole alla vigilia di Inter-Getafe

Serie A o Europa League non fa distinzione per Antonio Conte. Il tecnico non vuole parlare al singolare, dopo le polemiche degli ultimi due giorni legate allo sfogo contro la dirigenza, e pensa solo alla squadra e ai segnali positivi: "Parliamo per il noi e non per l’io. Dovremo essere bravi a cercare di dare il massimo senza avere rimpianti. Non sappiamo dove ci porterà il nostro massimo, ma l’importante sarà non avere rimpianti.  Abbiamo iniziato a dover far fronte alla pressione di dover recuperare delle posizioni in classifica e di mantenerle. Anche le ultime tre partite hanno dimostrato che questa squadra sta facendo tanti miglioramenti. E quindi sono molto contento, mi auguro che domani possa essere un altro step, al di là del risultato, per continuare quello che abbiamo fatto".

Antonio Conte è soddisfatto del percorso della sua sua squadra, che pur avendo perso qualche punto per strada ha disputato un ottimo campionato: "La squadra ha raccolto i punti che ha meritato, anche se più volte ho detto che in campionato puoi seminare poco e raccogliere tanto o viceversa. Noi abbiamo raccolto qualcosa in meno. È stato un buon campionato, con progressi importanti sotto tutti i punti di vista e ora arriviamo a giocarci questa competizione. Noi ci siamo, siamo pronti, sappiamo che sarà una gara ostica contro un avversario duro. Potrà essere una partita sporca e dovremo sporcarci, ma la squadra ha raggiunto la maturità per calarsi in questo tipo di gara”.

Attenzione massima dunque al Getafe, squadra da non sottovalutare, con la consapevolezza di voler arrivare fino in fondo perché vincere aiuta a vincere: "Il Getafe ha fatto bene contro le big spagnole, che hanno sempre dovuto soffrire. Squadra forte e resiliente: giocano con palle lunghe e hanno attaccanti forti e strutturati che e aiutano la fase difensiva ribaltando poi l’azione. Dovremo dimostrare di meritare di andare avanti. Se saremo più bravi andremo avanti, altrimenti ci fermeremo. Vincere aiuta a vincere, c’è poco da dire. Le vittorie portano convinzione e autostima, oltre che autorevolezza. Non scopro qualcosa di differente con questo. Dico che vincere non è mai semplice e se arrivi a farlo vuol dire che hai raggiunto un livello che può essere una base importante. Penso che sia una competizione per noi importante, la vittoria aiuta il processo di crescita e quello di creazione di autostima".

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