Vandali nella villa californiana di LeBron: “Il razzismo esiste, fa parte dell’America”

Ci risiamo, il razzismo è tornato a far parlare di sè ancora una volta nel mondo dello sport. Colpendo in alto, molto in alto: il più apprezzato e famoso giocatore di Basket Nba del momento LeBron James. Alcuni vandali hanno imbrattato la villa di Los Angeles del giocatore con insulti verso i neri, riaprendo un dilemma che mai si è davvero concluso all'interno dello sport, non solo americano. Adesso, la polizia ha aperto un'inchiesta e promosso delle indagini per capire chi è stato l'autore del gesto, ma la ferita si è subito riaperta: "Il razzismo esiste, non se ne andrà mai, farà sempre parte dell'America" le prime dichiarazioni di LeBron alla notizia.
Vandalismo, si indaga – Lui vorrebbe pensare al basket ma è obbligato dagli eventi a riflettere su quanto accaduto a Los Angeles, nella villa dove abita la sua famiglia (al sicuro): LeBron James non può distogliere l'attenzione si quanto avvenuto, mentre con i Cleveland Cavaliers, sfiderà i Golden State Warriors per aggiudicarsi il titolo Nba in una sfida al meglio delle 4 vittorie su un massimo di 7 incontri. Lontano da casa, ma mai così vicino, dopo l'ennesimo episodio di razzismo, non solo nei suoi confronti.
La rabbia e la paura – In California, a Los Angeles, nella strepitosa villa da oltre 20 milioni di dollari, è stato perpetrato un crimine sul quale adesso si sta indagando. A centinaia di chilometri, a Cleveland LeBron commenta amaro: "Sapete, l’odio in America, specialmente per gli afroamericani, viene sperimentato ogni giorno. Sono seduto qui alla vigilia di uno degli eventi sportivi più grandi e il tema della razza ritorna di nuovo e devo pensare anche a questo. Il razzismo sarà sempre presente nel mondo"
Impegno contro il razzismo – In passato LeBron aveva partecipato a eventi per sensibilizzare l'opinione pubblica su questo problema. Il campione dei Cavaliers ha spesso affrontato il tema del pregiudizio razziale durante la sua carriera senza veli né mezze misure: adesso c'è chi lo ha voluto punire nel modo peggiore, toccando le persone a lui più care.