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Playoff NBA: Phoenix batte i Lakers senza Davis. Uragano Nets su Boston, ok Clippers e Hawks

L’infortunio di Anthony Davis fa tremare LeBron e compagni, con il lungo probabilmente out per tutta la serie. Ne approfitta Phoenix che si prende una vittoria fondamentale allo Staples. Lontano dallo Staples, intanto, i Clippers si ritrovano e asfaltano i Mavs con un Doncic appannato e acciaccato. Bene gli Hawks che vanno sul 3-1 contro New York, mentre i Nets scelgono il momento migliore per lanciare un segnale alla lega.
A cura di Luca Mazzella
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Quattro partite nella notte dei Playoffs NBA, con le due squadre di Los Angeles che finiscono sul 2-2 con Suns e Mavs, ma con umori opposti. I Lakers ora preoccupano e tanto senza Anthony Davis e contro un Chris Paul rinato, i Clippers dopo i due passi falsi casalinghi invece hanno ripreso il fattore campo con due vittorie convincenti contro Dallas. I Nets ingranano la terza e con 104 punti dei Big 3 passano a Boston, mentre Atlanta si conferma molto più di una favola di metà stagione.

Boston Celtics – Brooklyn Nets 126-141

Dopo l'inaspettata sconfitta di gara 3 e i 50 punti di Jayson Tatum, i Big 3 di Brooklyn hanno deciso, forse per la prima volta da inizio anno, di mostrare tutto il loro potenziale a dispetto di chi sin da inizio anno ne prevedeva un'implosione per manie di protagonismo di tre giocatori abituati a essere sempre e comunque i terminali delle rispettive squadre. La risposta alla partita persa è quanto di più preoccupante possa esserci per le avversarie, ulteriore monito del potenziale offensivo della macchina a disposizione di Steve Nash: Durant 42 punti, Kyrie Irving 39 punti con 11 rimbalzi, James Harden con 23 punti e 18 assist. Fanno 104 su 141 di squadra, ma soprattutto fanno 3-1 con la chance di chiudere la serie in casa nella prossima partita e regalarsi la semifinale contro i Milwaukee Bucks di Giannis Antetokounmpo. Boston, che oltre a Jaylen Brown si presenta alla palla a due senza point-guard e lungo titolari, Kemba Walker e Robert Williams, resiste ben oltre le sue possibilità, sempre sotto dopo un primo quarto chiuso sopra di uno, ma senza mai capitolare del tutto davanti al suo pubblico nonostante i 79 punti subiti tra secondo e terzo quarto. Le 48 ore che separano gli uomini di Stevens dal sancire ufficialmente la fine dell'annata 2020/21 sanno tanto di attesa per un finale che sarà quasi liberatorio: i Celtics non vedono l'ora di ripartire con altre premesse e un roster rinnovato tra pochi mesi.

Los Angeles Lakers – Phoenix Suns 92-100

Chris Paul is back, lo ha detto proprio lui, anzi lo ha urlato alle telecamere ieri notte dopo un bel canestro contro Andre Drummond. Il numero 3 dei Suns, infortunato in gara 1, in campo per gara 2 e 3 ma senza mai incidere e visibilmente condizionato dal problema alla spalla, sceglie il miglior momento possibile per riemergere e incidere sul gioco dei suoi. A fine secondo quarto infatti, una bruta caduta di Anthony Davis costringe il monociglio a abbandonare il campo per non rientrare più, ed è lì che CP3 intuisce di dover colpire la vulnerabilità emotiva dei Lakers, che sotto di 4 dopo i primi due quarti crollano nel terzo, perso 27-15, e nonostante i tentativi di reazione nell'ultimo periodo con un buon Marc Gasol e sprazzi confusionari di un LeBron James tanto sembrato vicino alla miglior condizione nel primo tempo quanto in affanno nel secondo, cedono e perdono il fattore campo guadagnato in gara 2.

Paul chiude a 18 punti con 9 assist, tutti nei momenti decisivi. Devin Booker ne aggiunge 17 mentre DeAndre Ayton continua a dominare sotto canestro e trova la quarta doppia-doppia su 4 partite, con 14 punti e 17 rimbalzi. Benissimo anche Jae Crowder, che finalmente si sblocca dall’arco segnando anche una tripla pesantissima che stronca ogni speranza di rimonta dei Lakers, e Mikal Bridges. Los Angeles ha 25 punti, 12 rimbalzi e 6 assist da LeBron, che tira bene dal campo ma malissimo dall’arco (1/7) e dalla lunetta (4/7, errori importanti nel finale), riceve segnali positivi dalla second-unit con Caruso, Kuzma e Marc Gasol in doppia cifra, ma si lecca le ferite per una sconfitta che rischia di lasciare il segno. Ora, mini-serie su 3 partite da affrontare senza Anthony Davis. Servirà la miglior versione possibile del Re.

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Dallas Mavericks – Los Angeles Clippers 81-106

Spacciati dopo le due sconfitte casalinghe, di nuovo padroni del loro destino dopo le due gare in Texas. I Los Angeles Clippers, spalle al muro e nel momento più importante della loro stagione, reagiscono da grandissima squadra, recuperano il fattore campo e passano a Dallas con una partita di enorme concretezza. Paul George e Kawhi Leonard si dividono i compiti, col primo che si prende il palcoscenico nel 61-45 con cui la squadra di Lue chiude i primi due quarti, e il secondo che mette in cassaforte la vittoria nel terzo e nel quarto periodo. Per Kawhi partita da 29 punti e 10 rimbalzi, mentre sono 20 quelli di PG.

Buon apporto anche di Reggie Jackson (15 punti) e Nicolas Batum (10 punti). Dallas si lecca le ferite con un Doncic ancora alle prese col problema al collo dopo i contatti proibiti di gara tre, e autore della peggior gara in carriera ai Playoffs (19 punti ma 9/24 al tiro). Porzingis dà segni di vita segnando 18 punti, ma la sfida è praticamente a senso unico e occorrerà ritrovare fiducia e forma fisica per pensare di impensierire una squadra che, dopo le incertezze delle prime due partite, sembra di nuovo la corazzata della regular season.

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Atlanta Hawks-New York Knicks 113-96

Un quarto, il terzo per l’esattezza. Tanto basta ad Atlanta per abbattere la resistenza di una New York ancora una volta apparsa contratta e limitata in attacco, con troppi isolamenti nelle mani di Julius Randle e un gioco spesso confusionario e senza alternative, e portarsi sul 3-1 dopo le due vittorie casalinghe. Il secondo tempo si apre infatti con un 35-22 che lancia verso la vittoria gli uomini di McMillan, che ha saputo trasformare la squadra incerta di inizio anno in un team che ora diverte e si diverte, e li porta a una “W” dalla semifinale di Conference, risultato impossibile da pronosticare qualche mese fa. Ancora una volta il miglior uomo degli Hawks si chiama Trae Young, che chiude a 27 punti e 9 assist, ma in un roster in fiducia e molto affiatato sono in tanti a spiccare: John Collins ne mette 22 con 8 rimbalzi, Capela finisce come sempre in doppia-doppia (10 + 15) e anche il nostro Gallo, dalla panchina, si alza per metterne 21 di grande importanza.

I Knicks, oltre a un attacco farraginoso, continuano a perdere colpi proprio in difesa, arma di stagione regolare e latitante nelle 4 sfide contro gli Hawks. L’annata resta straordinaria e ci sarebbe ancora modo di recuperare la serie, giù dalla prossima partita al Madison, eppure uscire così lascerebbe qualche scoria di troppo.

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