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NBA Europe il progetto americano che imita la Champions League: come funziona e quanti soldi gireranno

Un progetto ambizioso he sembra vedere la luce: Adam Silver sembra aver trovato la chiave per portare l’NBA in Europa. La riunione del 15 ottobre deciderà le sorte del basket nel vecchio continente: ecco come funzionerà il nuovo torneo.
A cura di Nicolo Piemontesi
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Dopo anni di ipotesi e prospettive future, l'NBA sembra aver trovato la chiave giusta e il progetto per portarla in Europa sembra farsi concreto. La riunione del 15 ottobre deciderà il futuro della pallacanestro del vecchio continente. La FIBA incontrerà a Ginevra i rappresentanti di Eurolega e NBA per discutere i prossimi passi, nel tentativo di evitare uno scisma che sembra ormai preannunciato. Per Adam Silver il modello da seguire è quello della Champions League del calcio e questo piano di investimenti potrà fruttare ad ambo le parti, sbloccando il potenziale latente del basket europeo.

Sarà un torneo extra che non sostituirà i campionati nazionali, un modo per far convincere entrambe le realtà, proprio come nel caso delle coppe europee del calcio. Ma, proprio come successe per la Superlega, c'è già chi occupa quel posto e non sembra volersene privare: l'Eurolega. La collaborazione tra le due leghe sembra ormai impossibile, dopo i vari tentativi di incontro mai fruttuosi, nella prossima assemblea si cercherà l'ultimo punto d'incontro, poi le squadre dovranno decidere. Dai primi rumors, sembra che alcuni team abbiano già trovato un possibile accordo, e tra questi potrebbe esserci anche l'Olimpia Milano.

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Come funzionerà l'NBA Europe e perché viene paragonata alla Champions League

Il progetto è ancora in fase preliminare, ma la prima palla a due dovrebbe essere prevista per il 2027. Un totale di 16 squadre parteciperanno al torneo a struttura piramidale, di queste 12 saranno presenze fisse e comprenderanno i club già noti e presenti nella scena, mentre quattro verranno scelte su invito o in base al piazzamento nell'altro campionato FIBA (la Basketball Champions League) a cui partecipano o in base al proprio campionato nazionale. Nonostante sia ancora tutto su carta, si pensa anche alla creazione a partire da zero di formazioni in centri chiave del mercato, si pensa anche a club calcistici come PSG o Manchester City. Un modello che punta a rilanciare il basket europeo e massimizzare i profitti per le squadre e la lega stessa.

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L'idea che sembra appassionare il Commissioner NBA, Adam Silver, è quella di creare una vera e propria imitazione del sistema piramidale di Champions League ed Europa League. Un torneo a più fasi che porti poi i due finalisti a scontrarsi e che comprenda  club blasonati e altre piccole "Cenerentola" del basket. Piccoli club a cui venga data la possibilità di qualificarsi e competere con i più grandi, sperano così in imprese spettacolari, proprio come quella del Leicester in Premier League. Ecco il perché delle altre quattro squadre extra. Come riportato da Mundo Deportivo, però, l'Eurolega non sembra voler condividere la scena con il gigante del basket a stelle e strisce, il formato a campionato già presente in Europa andrebbe in contrasto con quello proposto da oltre oceano, e i team sarebbero costretti a dover scegliere chi seguire.

NBA America ed Eurolega: montepremi a confronto

Nell’NBA non esiste un montepremi vero e proprio del campionato (come avviene ad esempio nei tornei internazionali). Invece c’è una serie di bonus legati ai playoff, che viene distribuito alle squadre man mano che avanzano. Un sistema molto simile a quello che vediamo nel tennis, a eccezione però che in questo caso sono le squadre a ricevere i soldi della vincita e a scegliere come dividerli tra i giocatori. Nella stagione 2025 la vincitrice dei playoff, Oklahoma City Thunder, ha guadagnato circa 8 milioni di dollari, che sommati ai singoli premi per ogni round vinto portano il totale a 12 milioni di dollari (10 milioni di euro). Per la versione europea della NBA non ci sono ancora notizie, sarà difficile che le cifre siano simili a quelle del fratello maggiore targato USA.

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La situazione in Eurolega è decisamente diversa, con un sistema più tradizionale basato sui risultati totali e sul piazzamento finale, senza bonus da aggiungere per ogni singolo livello. Per la stagione in corso il montepremi dovrebbe assestarsi a 1.800.000 euro, e così a scalare in base alla classifica. Un ricavo minore rispetto a quello americano, ma slegato dagli altri canali economici, come i diritti televisivi.

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L'NBA in Europa: un potenziale economico da 50 miliardi di dollari

George Aivazoglou, il direttore generale per il progetto Europe e Medio Oriente, è stato chiaro. L'investimento nella creazione di una nuova lega in Europa potrebbe rappresentare una delle più grandi opportunità economiche nel mondo dello sport. In un'intervista a l'Equipe, il dirigente greco ha infatti dichiarato che: "Ci sono 270 milioni di persone che seguono il basket, è il secondo sport più popolare dopo il calcio, ma ha una crescita più veloce. Il problema vero risiede nell'interesse che generano le leghe europee, meno dell'1% dei ricavi. Quando invece i contratti di sponsorizzazione e diritti tv dovrebbero raggiungere i 50 miliardi di dollari nel 2025. Su questo ci stiamo concentrando per la nuova lega".

Le reazioni dei team e le contromosse dell'Eurolega

Seppure le parole del dirigente greco facciano ben sperare e aprano a una collaborazione con gli altri campionati per il bene del basket europeo, sulla carta sembra tutto fermo. I dirigenti dell'Eurolega, che a suo tempo avevano sottovalutato il pericolo e la reale fattibilità del progetto, sembrano ora preoccupati e cercano di ritrovare un canale di dialogo con l'NBA. I team stessi sembrano ormai divisi in due blocchi, quelli a favore e i contrari, con alcuni club che si sarebbero già detti pronti a partecipare al nuovo torneo americano.

Dal canto suo il basket made in USA non sembra volersi tirare indietro e come ha già fatto altre volte, vuole espandere la popolarità della lega in tutto il mondo. Così infatti era stato con il progetto NBA Academy, centri di sviluppo in tutto il mondo per raccogliere talenti e prepararli a un possibile salto oltre oceano. Oppure con la BAL (Basketball Africa League), una lega professionistica di club africani, nata dalla partnership tra NBA Africa e FIBA.

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