Vitomir Maricic, l’uomo rimasto 29 minuti in apnea: “Esperienza orribile. Il mio sangue è cambiato”

Ventinove minuti e tre secondi. Tanto è riuscito a rimanere senza respirare Vitomir Maričić lo scorso giugno conquistando uno strabiliante nuovo record di apnea in immersione continua sotto il pelo dell'acqua. Il 40enne atleta appassionato di sport estremi nonché istruttore e studioso di matematica, informatica e fisica all'Università di Fiume, ha raccontato la sua incredibile performance, con l'intento di non riprovarci mai più: "Una tortura per il corpo, una esperienza orribile. Tutti i miei meccanismi di difesa interni si sono disattivati, potevo aspettarmi di tutto da un collasso polmonare a una emorragia interna".
Il primato precedente superava di poco i 20 minuti, ma Maričić lo ha stracciato quando l’apneista croato 40enne ha stabilito un nuovo Guinness World Record in l’apnea statica con ossigeno, superando di quasi 5 minuti Budimir Šobat, e tornando a inalare ossigeno dopo 29 minuti e 3 secondi. Un'eternità, che Maričić ha potuto raggiungere attraverso una preparazione lunghissima e meticolosa che lo ha portato anche all'utilizzo della tecnica di pre-ossigenazione, respirando ossigeno puro per aumentare le riserve nel sangue.
Maričić e il record di apnea che mai più rifarà: "Esperienza orribile, una tortura per il corpo"
Un'esperienza estrema che Maričić non ripeterà mai più, perché il ricordo è ancora oggi devastante: "L’apporto artificiale di ossigeno mi ha fatto avere certamente più ossigeno nel sangue del normale ma ha di fatto disattivato tutti i miei meccanismi interni di difesa che avevo appreso in anni e anni di apnea. Avrei dovuto aspettarmi molte cose, come il collasso polmonare, un avvelenamento da CO2 o un’emorragia interna. E' stata una esperienza orribile" ha proseguito intervistato dalla tedesca Faz, "E' stata come una tortura per il mio corpo".
Maričić racconta cosa significa inalare ossigeno puro: "Tutto diverso, un'altra disciplina. Il tuo sangue cambia"
Maričić pratica apnea da sempre, studia fisica e matematica, non lascia nulla al caso: "Grazie allo studio comparato di matematica, fisica e informatica, affronto la mia preparazione in modo molto scientifico e metodico. Sono da sempre abituato a lavorare in ipossia per lungo tempo, anche grazie al costante allenamento in quota attraverso l'alpinismo" ha spiegato, per poi evidenziare però l'estrema diversità di quanto affrontato con l'inalazione di puro ossigeno: "Tutto è sembrato completamente diverso, una disciplina diversa. Ti cambia il sangue, l'acidità, la sua composizione. Non è come fare l'apnea tradizionale, dove è più una questione mentale che fisica, dove alla fine impari anche a goderti l'esperienza, con un senso di gioia, piacevole e rilassante".
Maričić, la sicurezza prima di tutto: "So sempre perfettamente quel che faccio, soprattutto all'estremo"
Anche il nuovo straordinario record, seppur ai limiti del possibile, è stato svolto in piena sicurezza come lo stesso Maričić ama ancora sottolineare: "L'apnea può essere fatale, bisogna controllare tutto e sapere sempre ciò che si sta facendo. Anche in quel caso, mentre gli altri vedono solo un estremo quasi insormontabile o un pericolo, io sono assolutamente sobrio e metto a confronto la sicurezza con l’autoconservazione. Tutto è molto ben calcolato: so esattamente sempre cosa sto facendo. Soprattutto quando si tratta di estremi, sono estremamente cauto".