Paola Egonu: “Per me la maternità è un grandissimo conflitto, quando un uomo fa un figlio è diverso”

Cosa vuol dire essere la migliore pallavolista al mondo? È un peso che fortunatamente Paola Egonu conosce molto bene: dopo aver trionfato alle Olimpiadi di Parigi con una medaglia d'oro che resterà nella storia si è confermata ai Mondiali di volley femminile con l'Italia allungando la sua impressionante scia di successi. È un'icona italiana conosciuta in tutto il mondo, abituata a calcare palcoscenici importanti e a gestire il peso della responsabilità. Ma è anche una ragazza con i piedi per terra che ha dovuto lottare contro difficoltà enormi per arrivare sul gradino più alto del podio e diventare la migliore di tutte.
A 26 anni ha vinto tutto quello che un'atleta sogna di conquistare nella sua vita. Campionati e Champions League con i club, tre Nations League, tre VNL, un Europeo, un Mondiale e un oro olimpico che l'ha consacrata alla storia, oltre a una sfilza di premi individuali che ormai non si contano più. Ma nell'intervista concessa a GQ ha parlato anche del suo lato più nascosto che in campo non esce mai: dietro alla giocatrice combattiva c'è una storia da raccontare che accomuna tante persone che hanno deciso di fare dello sport la loro professione.

Egonu racconta la vita fuori dal campo
Tante rinunce e sacrifici per arrivare in alto, prendersi il posto d'onore e anche una menzione sul libro dei record. Egonu è riuscita a toccare la vetta con la maglia dell'Italia, ma nessuno vede cosa c'è dietro il metallo scintillante dei suoi trofei: "La vita dell’atleta è solitudine. E sei sempre sola. Sempre. E quindi succede che ti abitui, che comincia a piacerti quella solitudine. Nella vita dell’atleta non hai il tempo di fermarti, di piangere, di parlare. Appena c’è un problema devi reagire, andare oltre. Perché siamo abituate ad andare a una velocità molto più alta. È difficile però essere comprese sempre, perché non viviamo le stesse cose. Però è importantissimo avere qualcuno che ti supporta e che ti ascolta".

La pallavolista è anche un simbolo dello sport femminile che spesso in Italia finisce al centro del dibattito per i motivi sbagliati. Se ne parla poco e male e il focus si accende soprattutto quando arrivano le vittorie. Ma ci sono delle tematiche che non vengono mai affrontate che invece fanno parte della quotidianità di tutte le atlete, divise tra lo sport e la vita privata che spesso viene accantonata a malincuore. Egonu si sofferma sul desiderio di maternità e sul dilemma che lei e tante altre devono affrontare: "Io sono una donna, e ho desideri di maternità. Quando un uomo fa un figlio può scegliere di tornare immediatamente in campo. È una questione legata al corpo e al recupero. Per me è un grandissimo conflitto, come si fa a tornare a giocare? E riuscirei a mantenere un certo livello?". Lei ha cercato un suo equilibrio: "Per adesso ho messo un limite di tempo, poi si vedrà".