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Nadia Battocletti non pensa alle vacanze dopo le medaglie ai Mondiali: “Giovedì sarò all’università”

Nadia Battocletti, vincitrice di due medaglie, un argento e un bronzo, ai Mondiali di atletica di Tokyo 2025, di ritorno dal Giappone si recherà subito in facoltà, perché c’è l’ultimo esame da preparare bene.
A cura di Alessio Morra
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L'Italia ha vinto sette medaglie nei Mondiali di atletica di Tokyo 2025. L'unico oro lo ha conquistato Mattia Furlani. Due medaglie invece le ha vinte Nadia Battocletti, che è riuscita a tenere testa alle imbattibili mezzofondiste africane. Ha vinto l'argento nei 10000 e il bronzo nei 5000 piani. La trentina ha conquistato tutti con la sua spontaneità, oltre che con la sua bravura. Dopo le medaglie ai Mondiali ora si metterà di nuovo sotto con lo studio, c'è un'esame da superare all'università.

Due medaglie vinte a Tokyo 2025

Una campagna giapponese fantastica. Chiaramente c'è chi pensa potesse arrivare l'oro, ma in realtà le sue medaglie pesano come fossero d'oro: argento e bronzo, splendidi e pesantissimi. Con l'umiltà dei campioni ha ammesso, parlando con ‘La Gazzetta dello Sport', ha dichiarato che l'oro nei 5000 non sarebbe riuscito a vincerlo: "L'azione era di qualità, ma tra fatica e umidità non ho creduto nella vittoria. L'obiettivo era salire sul podio, ci sono riuscita due volte: era impossibile chiedere di più".

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Battocletti subito all'università dopo i Mondiali di Tokyo

Dopo i Mondiali qualche settimana di vacanza, nelle quali tornerà all'università. Perché c'è un esame da preparare: "Giovedì sarò in università. Assisterò alla sessione dell’esame orale di geotecnica, l’ultimo che mi manca. Conto di darlo a inizio novembre e poi di laurearmi in ingegneria edile tra giugno e luglio 2026 con una tesi sull’architettura sostenibile in legno".

La mezzofondista italiana iscritta all'università, a un passo dalla laurea

Battocletti è iscritta alla facoltà di Ingegneria edile e di Architettura, ne aveva parlato anche in un'intervista rilasciata a Fanpage.it quando disse: "Volevo fare Medicina ma non c’era la facoltà nella mia regione e dovevo trasferirmi per frequentarla. Sarebbe stato molto complicato gestire tutto. Quindi ho scelto questo corso perché non mi andava di fare una ‘ingegneria pura’ perché mi piace la creatività e questo coniuga tutti i miei interessi. Se è più difficile la viglia di una gara o di un esame? Senz'altro quella di un esame universitario, ci sono più variabili che non posso controllare". Ultimo esame, poi la tesi.

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