L’argento olimpico Daniel Roberts abbandonato dagli sponsor, vive di borse di studio: ha pochi follower

Daniel Roberts ha vissuto il suo momento migliore durante le ultime Olimpiadi di Parigi quando nella finale dei 11o ostacoli, contro ogni pronostico è riuscito a prendersi meritatamente la medaglia d'argento, chiudendo con un eccellente tempo sotto i 13 secondi: "La mia migliore stagione di sempre", ha sottolineato l'ostacolista statunitense che recentemente ha però denunciato la propria precaria situazione finanziaria malgrado la fama e gli onori a cinque cerchi: "Oggi non serve fare ottime prestazioni, gli sponsor valutano esclusivamente il potenziale commerciale". Una verità amarissima perché il 27enne di Atlanta è costretto tutt'oggi a sostenersi a suon di borse di studio e con i guadagni per le vittorie in gare minori: "Sono stato lasciato solo. Perché? Perché ho pochi follower sui social".

Nel 2023 Daniel Roberts è salito una prima volta alla ribalta delle cronache dell'atletica mondiale andando a vincere la medaglia di bronzo ai campionati iridati disputati a Budapest, in Ungheria, nei 110 m ostacoli. L'anno successivo si è addirittura migliorato stupendo tutti: è risalito sul podio nella medesima specialità ma con una medaglia ancora più preziosa, l'argento, in una kermesse di primissimo livello internazionale, i Giochi olimpici di Parigi 2024. Di lui si è parlato tantissimo nei mesi successivi, quale nuovo astro della velocità ad ostacoli, per un atleta che finalmente – all'età di 27 anni – aveva bucato il muro dell'anonimato, entrando nello stretto novero dei migliori di sempre. Invece, tutto si è dissolto velocemente, lasciandolo solo ed abbandonato.
A raccontare la sua paradossale storia è lui stesso, evidenziando il lato oscuro dello sport moderno, non solo dell'atletica. Daniel Roberts invece di vedersi circondato da sponsor e aziende pronte a unire il loro nome con il suo, è stato pian piano abbandonato, perdendo ogni accordo commerciale importante. Il motivo? Semplicemente perché non è un personaggio sufficientemente social, ha pochi follower e non crea interazione considerata rilevante: "La maggior parte dei marchi dà priorità al marketing, tenendolo al di sopra ogni altra cosa. Quindi essere o arrivare al vertice ha un impatto importantissimo, ma se sei al vertice e non hai molti follower o non sei visto come qualcuno con potenziale commerciale, quei risultati divento inutili e non saranno considerati così significativi"

Una verità che Roberts ha sperimentato sulla propria pelle nei mesi successivi al successo di Parigi: "Lo so perfettamente, perché dopo il mio anno migliore di sempre on cui ho vinto una medaglia d'argento alla mia seconda Olimpiade e correndo sotto i 13 secondi per la prima volta, sono rimasto senza il mio sponsor. Per vivere ho dovuto riuscire a ottenere borse di studio e sfruttare i premi in denaro che sono riuscito a conquistare negli ultimi sei mesi. È un peccato" ha poi concluso sconsolato l'argento olimpico di Parigi. "Con l'attuale stato dell'atletica gli atleti devono concentrarsi al 100% su qualcosa di più che competere bene. I grandi risultati da soli non bastano più".