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Il mondo dello sport insorge contro la guerra: “Ci tingeremo la faccia con i colori dell’Ucraina”

L’annuncio è dell’Italbasket per la sfida valida per i Mondiali 2023 e segue le scelte delle Federazioni internazionali di volley e ginnastica che hanno intrapreso misure coercitive nei confronti della Russia. Condanna anche da parte del Sei Nazioni.
A cura di Alessio Pediglieri
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L'Italbasket manifesterà a favore della pace (fonte @italbasket su Twitter)
L'Italbasket manifesterà a favore della pace (fonte @italbasket su Twitter)

Non si fermano le manifestazioni di solidarietà da parte dello sport internazionale a favore della pace e dell'Ucraina, dopo l'invasione russa. Tutte le Federazioni internazionali stanno assumendo una precisa posizione sull'argomento, di condanna e rifiuto del conflitto scegliendo di manifestare il proprio dissenso e intraprendendo misure contro la Russia. Tra le tante manifestazioni di solidarietà, in occasione della sfida di domani valida per i Mondiali 2023 di basket, la Nazionale azzurra manifesterà a favore della pace e contro il conflitto russo-ucraino in pieno svolgimento.

L'Italbasket si presenterà sul parquet al Paladozza di Bologna, con i volti dei giocatori e dei suoi tesserati dipinti con i colori della bandiera dell'Ucraina. Lo ha annunciato coach Meo Sacchetti durante la conferenza stampa pre match. "Domani sera ci tingeremo la faccia con i colori dell'Ucraina". Una dichiarazione secca e direta da parte di Meo Sacchetti, nel corso della conferenza stampa della partita in programma domenica 27 febbraio  al Paladozza di Bologna, tra Italia e Islanda, valida per le qualificazioni ai Mondiali del 2023. Le parole del coach della nazionale italiana di basket, seguono la presa di posizione già assunta dalla Federbasket nelle parole del suo presidente Gianni Petrucci: "Abbiamo chiesto alla federazione internazionale di poter intraprendere un'iniziativa di solidarietà. Si tratta di una manifestazione internazionale, ma ancora non abbiamo ricevuto l'autorizzazione".

Ciò che accadrà al Paladozza è solamente una goccia della presa di posizione da parte dello sport nazionale e internazionale nei confronti della guerra in Ucraina. Contemporaneamente alle parole di Sacchetti sono arrivate nell'arco di poche ore altre posizioni contro il conflitto da parte di diverse discipline. È stata pubblicata una nota ufficiale e congiunta da parte del Sei Nazioni (che include anche la nazionale italiana di rugby), sui profili social di condanna totale, co i colori della bandiera ucraina sullo sfondo: "Il rugby Sei Nazioni, e le sue sei squadre e federazioni, condannano fermamente l'invasione dell'Ucraina e si schierano solidalmente al suo fianco". 

Stesso discorso per il mondo della pallavolo che con una nota della Confederazione europea, la CEV ha emesso un comunicato ufficiale di rifiuto del conflitto e della scelta di non solvgere alcuna attività in terra russa e ucraina: "Inoltre" si lege nella nota "per il resto della stagione delle Coppe dei Campioni 2022, i club di Russia e Ucraina giocheranno le rispettive partite casalinghe in campo neutro. Eventuali altri eventi europei originariamente previsti in Russia e Ucraina nel prossimo periodo verranno spostati in altri paesi. Il Cev continuerà a monitorare la situazione ed eventuali aggiornamenti alle suddette decisioni seguiranno a tempo debito".

Durissima e intransigente anche la presa di posizione della Federazione internazionale di ginnastica. Contro Russia e Bielorussia, considerata compartecipe attiva del conflitto in atto contro l'Ucraina, ha appoggiato la linea indicata dal Cio esprimendo "preoccupazione per l'invasione militare russa dell'Ucraina" ma prendendo anche posizione: "Le bandiere nazionali russa e bielorussa non devono essere esposte e gli inni non devono essere suonati in nessun evento organizzato dalla FIG fino a nuovo avviso; tutti gli eventi FIG World Cup e World Challenge Cup programmati in Russia e Bielorussia sono stati cancellati e nessun altro evento FIG sarà assegnato a Russia o Bielorussia fino a nuovo avviso; tutti gli eventi organizzati dalla FIG che si terranno in Russia e Bielorussia sono rimossi dal calendario e non saranno più riconosciuti dalla FIG"

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