28 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Il doping sporca ancora l’atletica: maxi squalifica di 10 anni per Ekiru, ha manipolato le analisi

Titus Ekiru, famoso in Italia per aver vinto la Maratona di Milano dove aveva stabilito il miglior tempo di sempre nel nostro Paese, è stato squalificato per 10 anni. Accusato di frode sportiva non ha avuto sconti: in due occasioni ha alterato le analisi in collusione con un medico, assumendo ripetutamente sostanze illecite.
A cura di Alessio Pediglieri
28 CONDIVISIONI
Immagine

Una decisione senza precedenti nel mondo dell'atletica moderna con la maxi squalifica rifilata al keniano Titus Ekiru, conosciuto benissimo anche in Italia per aver vinto la Maratona di Milano 2021, anno in cui trionfò anche nella Abu Dabi Marathon. In collusione con i medici di un ospedale ha alterato ripetutamente le proprie analisi, ingannando l'antidoping: scoperto, ha ricevuto 10 anni di stop.

A prendere la storica e drastica decisione è stato il tribunale dell'AIU, l'organo inquirente e giudicante in materia di doping ed etica nell'atletica leggera: ha stabilito una pesantissima squalifica per il maratoneta keniano Titus Ekiru: 10 anni complessivi fuori dal mondo dello sport, praticamente una condanna alla chiusura anticipata della propria carriera.  Ekiru, tra i più importanti successi nella maratona era diventato famoso anche in Italia per avere corso e vinto la Maratona di Milano dove aveva stabilito il miglior tempo di sempre nel nostro Paese in 2:02.57.

La frode da parte di Ekiru si incastra in un momento davvero delicato del mondo dell'atletica che sta provando a combattere il doping in ogni modo.  La colpevolezza del keniano sarebbe emersa nel momento in cui sono apparse manifeste discrepanze tra le analisi esibite in sede di procedimento disciplinare e le informazioni raccolte dall’AIU relative ad un presunto trattamento subito, ufficialmente per curare un infortunio. L'inchiesta avrebbe fatto emergere una verità sconcertante: la collusione di Ekiru con un dottore di alto livello della Nandi County dove avrebbe assunto sostanze dopanti.

Nel dossier, ben in due occasioni, la prima nell’aprile 2021 e la seconda il 6 maggio 2021, proprio a ridosso della gara di  Milano poi vinta, l’atleta avrebbe ricevuto iniezioni non consentite durante una visita ospedaliera non documentata. Ci sarebbe poi stata una terza visita dallo stesso dottore il 19 novembre dello stesso anno, sempre a ridosso di un'altra maratona, poi vinta, ad Abu Dhabi, durante la quale Ekiru avrebbe ricevuto sempre attraverso una iniezione, una seconda sostanza proibita.

Una vera e propria truffa, studiata e ripetuta con tanto di documentazione medica falsa e con date non corrispondenti alla realtà visto che le indagini ad incrocio hanno verificato che l'ospedale in questione non ha registrato prescrizioni su quel tipo di medicinali, portando lo stesso medico nelle mani delle autorità della giustizia criminale keniana. Nel comunicato ufficiale dell’AIU è stata così decisa una pena altissima: 10 anni legata sostanzialmente alla positività riscontrata, aggravata soprattutto per essere stato un reato reiterato e colluso per la complicità di medico.

Oltre alla squalifica, che è scattata dal 28 giugno 2022 e proseguirà fino al 27 giugno 2032 ad Ekiru sono anche stati ritirati tutti i premi e cancellati i risultati dal 16 maggio di quell'anno – ovvero dalla Milano Marathon – e tolto anche il suo sesto posto delle liste mondiali di sempre sulla distanza. L'enorme durata della pena è stata calcolata senza alcun tipo di sconto: 4 anni per prima positività, ai quali vanno aggiunti altri due anni per le circostanze aggravanti, per manipolazione delle informazioni che avrebbero dovuto scagionarlo. Infine, altri 4 anni comminati per il secondo tentativo di manipolazione dovuta alla seconda positività.

28 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views