Franco Bragagna: “Fiona May non mi ha parlato per anni, io ho solo detto la verità”

Franco Bragagna non sta raccontando i Mondiali di atletica leggera ai microfoni Rai perché, pur non essendo ancora in pensione, è stato messo in ferie forzate per smaltire il monte accumulato. La petizione di chi ha cercato di indurre la televisione di stato a tornare sui suoi passi (il 66enne giornalista si era detto disposto a rinunciare alle ferie in questione), non ha sortito effetto, ma Bragagna quasi sicuramente tornerà in telecronaca all'inizio del prossimo anno per le Olimpiadi di Milano-Cortina: "Penso proprio di sì", risponde confermando che il contenzioso con la Rai è alle spalle e spiegando che la petizione degli appassionati "intimamente mi ha fatto quasi commuovere ma anche imbarazzato".
Franco Bragagna racconta il gelo di anni con Fiona May: "Io ho solo detto la verità"
Bragagna è stato per quasi 35 anni anni la voce della Rai per atletica leggera e sport invernali, con tante edizioni di Olimpiadi e Mondiali raccontate con garbo, competenza e la sua aneddotica enciclopedica. Tra i tanti episodi vissuti in prima persona, alcuni hanno coinvolto personaggi di primo piano dello sport italiano come la plurimedagliata nel salto in lungo Fiona May: "Non mi ha parlato per anni perché durante i Mondiali di Siviglia del 1999 ho detto che era valido il penultimo salto dell'avversaria spagnola. Fiona ha perso l'oro, io ho solo detto la verità", racconta Franco al ‘Corriere dell'Alto Adige'.

"Alex Schwazer ha tradito la mia fiducia, il suo ultimo tempo è mostruoso ma era da squalificare"
I toni diventano dolenti quando Bragagna parla del marciatore Alex Schwazer, due volte squalificato per doping e recentemente tornato a fare notizia per il tempone fatto segnare a 40 anni, addirittura il suo primato personale nei 10mila metri su pista: "Pensavo di essere un fratello maggiore ma ha tradito la mia fiducia. Sulla prima positività è reo confesso, la seconda è stata sancita dalle regole, nonostante quello che sostengono i suoi difensori, e l'ultima sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo non entra nelle questioni sportive. Anche in gara lo scorso 6 settembre ha realizzato un tempo mostruoso ma è palese che non abbia marciato e andasse squalificato".

Quanto allo sportivo più forte che ha commentato, Bragnagna non ha dubbi: "Usain Bolt. È il detentore del record del mondo dei 100 metri da Berlino 2009, nonostante si siano velocizzate piste e scarpe. Un atleta sensazionale e una persona umile, da pacca sulla spalla".