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Mondiali di rugby 2023

Ai Mondiali di rugby spunta un semaforo in panchina: tutti sorpresi, ma è un vecchio trucco

Durante la World Cup 2023 di rugby, dal box allenatori dei campioni in carica del Sud Africa si è accesa una luce: indicava ai giocatori le scelte giuste da prendere in campo. Tutti sorpresi, ma non è per nulla una novità.
A cura di Alessio Pediglieri
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Nel mondo dello sport da sempre è fondamentale il contatto costante tra chi scende in campo e le direttive tecniche da parte dei vari coaching staff e così è lecito utilizzare tutto ciò che permetta una comunicazione diretta e in real time. Nei vari sport si è assistito un po' a tutto ma ciò che è ha sorpreso ultimamente è quanto avvenuto alla World Cup Rugby 2023, quando dalla panchina del Sud Africa campione del mondo in carica, sono apparse delle luci colorate rivolte ai propri giocatori.

Al giorno d’oggi ci sono molti metodi per trasmettere un messaggio sul campo da parte di allenatori e assistenti. Auricolari, il passaggio di consegne da orecchio a orecchio, le semplici vecchie grida e gesti. Anche alcuni escamotage che hanno fatto già storia e parlare di sé, come bigliettini scritti sulle borracce o "pizzini" consegnati a mano a giocatori appena entrati da consegnare ai compagni. Ma gli allenatori del Sud Africa hanno avuto un approccio ancor più unico nel match con la Scozia: l'utilizzo di "semafori", delle luci di vario colore accese in diversi momenti della partita, che hanno attirato l'attenzione di molti, suscitando sorpresa.

Una prima luce si è accesa dal box degli Springboks quando è stato assegnato un calcio nel primo tempo, da sfruttare per l'ottima posizione offensiva: le telecamere hanno fatto una panoramica sul gruppo di allenatori del Sud Africa indugiando sull'assistente Felix Jones, che ha acceso un faro di colore rosso. Subito dopo, Manie Libbok, mediano d'apertura sudafricano chiamato al tiro, ha immediatamente indicato i pali per indicare che voleva tirare in porta, segnando i 3 punti. L'uso della luce ha subito attirato l'attenzione di tutti, puntualmente riapparso poco dopo, tramite Rassie Erasmus, ancora una volta indicando di calciare tra i pali.

Anche se per la maggior parte degli spettatori che seguono questa Coppa del Mondo di rugby 2023 potrebbe essere stata la prima volta che vedevano questa tattica particolare, in realtà è tutt'altro che una novità assoluta visto che lo stesso Rossie Erasmus, l'aveva già utilizzata: quando era l'allenatore dei Central Cheetahs, XV sudafricano, dove fece lampeggiare le luci dal tetto del Free State Stadium di Bloemfontein, l'impianto di casa. Comunque, l'utilizzo della luce ha ovviamente suscitato scalpore sui social media. Un utente X (ex Twitter) ha ricordato che non è una prima assoluta in generale, visto che si applica anche in altri sport: "Sicuramente un segnale per prendere i 3 punti: troppo simile alla NFL per me! Fidati dei leader nel vivo della battaglia. #lettheboysplay." Per altri, invece, è stata una autentica sorpresa: "Il Sudafrica utilizza un incredibile sistema di semafori ad alta tecnologia come mezzo di comunicazione. Rassie conosce davvero tutti i trucchi"

Dopo la partita, l'head coach del Sud Africa, Jacques Nienaber, è dovuto intervenire per spiegare la scelta di questa particolare modalità di comunicazione con i giocatori in campo. Ha spiegato che il sistema di segnalazione a semaforo utilizzato dallo staff degli Springboks durante la vittoria contro la Scozia era stato studiato a tavolino dopo un primo sopralluogo allo Stade Velodrome: "Non so se siete stati mai a bordo campo con lo stadio pieno, ma è una cupola dove il suono è semplicemente infernale, non si riesce a sentire nulla. Per noi" ha spiegato Nienaber "a volte è difficile parlare con il nostri collaboratori e giocatori attraverso i canali classici con radio e auricolari. Così, abbiamo adoperato un nostro sistema visivo, che è servito unicamente per comunicare in determinate fasi".

Qualcuno ha messo in dubbio anche la possibilità di poter usufruire di tali escamotage, ma ancora una volta Nienaber ha ricordato che un sistema simile era stato già adoperato con successo molti anni prima, quando era al Munster Rugby in Irlanda dove aveva già usato i "semafori": "In quell'occasione erano serviti a capire l'entità di un infortunio: rosso si trattava di una cosa seria, mentre il verde indicava che si poteva proseguire. Certamente si possono usare segnali e gesti, ma è semplicemente un metodo. La World Rugby deve dare il benestare? Non credo proprio è tutto lecito".

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