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Inter, cosa lascia Zhang a Oaktree: perché un bond e una clausola possono metterla nei guai

L’Inter nel 2023 ha ridotto i debiti, ma non quelli verso i soci e per il bond da 415 milioni in scadenza nel 2027, che potrebbe incidere sulle trattative che Oaktree imposterà per la cessione.
A cura di Benedetto Giardina
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L‘Inter si appresta a cambiare proprietà, ma cosa lascia Zhang a Oaktree? Il mancato rimborso del finanziamento da 275 milioni più interessi al fondo statunitense ha aperto la strada al passaggio di consegne, con Suning che esce di scena dopo otto anni al comando del club nerazzurro. La scadenza per il pagamento, fissata per il 21 maggio, ha aperto la strada ad uno scenario già noto da tempo: quello che vedeva le quote dell'Inter e della sua controllante in Lussemburgo come pegno per il finanziamento di tre anni fa, nel caso – appunto – in cui Zhang non avesse rimborsato quanto previsto dall'accordo. Così, l'Inter finisce in mano a Oaktree, con tutte le domande del caso riguardo a ciò che la stessa Oaktree troverà nei conti del club e a come gestire una eventuale cessione delle quote a terzi.

I conti dell'Inter tra debiti tributari e finanziamenti di Zhang

Al 30 giugno 2023, la situazione debitoria dell'Inter risulta in ripresa rispetto all'esercizio precedente, con debiti in calo da 881 a 807 milioni di euro, seppur con una voce particolare in aumento: quella riguardante il finanziamento soci (shareholders' loan), ovvero quanto immesso da Suning. «Il finanziamento soci ammonta a 128,505 milioni di euro al 30 giugno 2023, di cui 101 milioni di euro relativi alla quota capitale, si riferisce a finanziamenti sottoscritti con la controllante Grand Tower S.à.r.l., nonché interessi maturati ma non ancora versati al 30 giugno 2023 sia a Grand Tower S.à.r.l. e Great Horizon S.à.r.l.». Nel 2022, il totale era di 81,2 milioni di euro, ma «nel corso del presente esercizio Grand Tower S.à.r.l. ha erogato nuove tranche di finanziamenti soci al tasso fisso netto annuo dell’11% per 51 milioni di euro, di cui 10 milioni di euro il 22 febbraio 2023, 16 milioni di euro il 16 marzo 2023 e 25 milioni di euro il 17 aprile 2023, convertito in capitale per Euro 10 milioni in data 30 giugno 2023».

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Inoltre, tra i conti del Gruppo Inter, emergono circa 66,8 milioni di euro di debiti tributari, sempre al 30 giugno 2023. Una cifra ridotta rispetto al 2022, quando erano pari a poco meno di 84,2 milioni ed erano tutti dovuti entro 12 mesi. Una riduzione sostanziale, dovuta principalmente ai debiti IRPEF, passati da 70,9 a 50,8 milioni di euro. Usufruendo della Legge di Bilancio del 29 dicembre 2022, l'Inter ha inoltre potuto godere di una rateizzazione fino a settembre 2027 in 60 rate mensili. Per questo, infatti, dei 66,8 milioni di debiti tributari, circa 27,2 sono debiti in scadenza oltre la fine dell'esercizio.

Il bond Inter e la cessione del club: c'è una clausola

Tra i debiti dell'Inter, al 30 giugno 2023, più della metà (circa 409 milioni di euro) sono alla voce "bond loan", ovvero prestito obbligazionario. Nel febbraio 2022, Inter Media Communication (società facente parte del Gruppo Inter), ha completato l'emissione un bond da 415 milioni di euro alla Borsa di Lussemburgo, con interessi annui del 6,75% e scadenza fissata nel 2027. Anno particolare, per il club, dato che – ad oggi – è quello in cui scade il contratto dell'amministratore delegato Giuseppe Marotta, benché lo stesso dirigente abbia dichiarato nel corso della festa scudetto che «così sarà difficile smettere, è difficile non continuare». Il piano di rimborso del bond, stando al prospetto pubblicato sul bilancio al 30 giugno 2023, prevede rate semestrali e inizia il 30 giugno 2024 con una prima quota di 3,57 milioni di euro. La maggior parte delle obbligazioni, però, verrà ripagata solo nell'ultima rata: 391,67 milioni di euro entro il 9 febbraio 2027.

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Ma con il cambio di proprietario l'Inter cambia proprietario, che cosa succede? Tra le 556 pagine del prospetto informativo del bond, ce ne sono un paio relative al "Change of control", ovvero al cambio di controllo nella società che ha emesso le obbligazioni – che è parte del Gruppo Inter. «Se si verifica un evento determinante per un cambio di controllo – si legge nel prospetto – ciascun Titolare avrà il diritto di richiedere all'Emittente di riacquistare tutte o parte delle Obbligazioni di tale Titolare a un prezzo di acquisto pari al 101% dell'importo nominale dei Titoli». Nel prospetto sono anche indicate le tempistiche: non prima di 10 giorni e non oltre i 60 giorni dall'avviso relativo al cambio di controllo.

Il passaggio delle quote a Oaktree rientra tra queste ipotesi? Il prospetto, riguardo a cosa possa essere considerato effettivamente un cambio di proprietà, stavolta è decisamente più vago: «in determinate circostanze potrebbe esserci un certo grado di incertezza sul fatto che una particolare transazione possa includere una disposizione di “tutta o sostanzialmente tutta” la proprietà o i beni del Gruppo. Di conseguenza, potrebbe non essere chiaro se si sia verificato un Evento Causante di Cambio di Controllo e se un Titolare possa richiedere all'Emittente di fare un'offerta per riacquistare i Titoli come sopra descritto». Ciò che è evidente, però, è che in questi anni Suning è stata al lavoro per trovare un potenziale investitore o acquirente. E questo paragrafo del prospetto relativo al bond non può non essere stato tenuto in considerazione da chi avrà valutato un possibile acquisto delle quote dell'Inter.

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