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Vince la maratona di Boston ma non riceve mai il premio: interviene un tifoso e le cambia la vita

La storia assurda di Bizunesh Deba, fondista etiope che nella Maratona di Boston del 2014 conquistò il 1° posto dopo la squalifica per doping di Rita Jeptoo. Che si era intascata il premio e non l’ha mai più restituito.
A cura di Alessio Pediglieri
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Una storia ai limiti dell'irreale  che ha avuto un epilogo imprevedibile anche se a lieto fine. Si tratta del racconto della fondista etiope Bizunesh Deba che ha partecipato alla maratona di Boston nel 2014 dove ha conquistato il primo posto a seguito della squalifica per doping di Rita Jeptoo che aveva vinto. Ma a distanza di anni, Deba non ha mai ricevuto quanto le spettava: 100 mila euro per il 1° classificato per un motivo assurdo. Alla fine, a distanza di 10 anni, ci ha pensato un tifoso a saldare il debito dell'atletica con Deba.

L'edizione 2014 della maratona di Boston era salita alla ribalta delle cronache mondiali perché era la successiva all'attentato terroristico che aveva dilaniato la competizione nel 2013, durante la quale 3 persone sono rimaste uccise e oltre 250 ferite. Una edizione all'insegna della reazione, della resilienza, della volontà di continuare nella normalità contro la vile ferocia umana, che venne vinta dalla keniana Rita Jeptoo con il tempo di 2h18.57, alla sua terza vittoria a Boston dopo quelle ottenute nel 2006 e nel 2013.

Rita Jeptoo alza il trofeo della Maratona di Boston del 2014: titolo poi toltole per doping
Rita Jeptoo alza il trofeo della Maratona di Boston del 2014: titolo poi toltole per doping

Cosa accadde nella maratona di Boston 2014: la squalifica di Jeptoo

Peccato che poco dopo Jeptoo cadde nella rete dell'antidoping che la squalificò fino al 2018, togliendole il titolo e consegnandolo alla seconda al traguardo, Bizunesh Deba, insignita del prezioso successo con onori annessi. Una decisione dell'allora IAAF, la Federatletica internazionale, che prese nel 2016 e che, in accordo con la Boston Athletic Association (BAA), l'organizzatrice della maratona americana, ufficializzarono così il tempo della etiope come il migliore dell'edizione 2013. Non solo: il tempo di 2 ore, 19 minuti e 59 secondi diventarono anche il migliore di tutti i tempi per Boston. Ciò significava che a Deba spettava sia il premio in palio per il 1° (pari a circa 78 mila euro) sia quello istituito per eventuali record (25 mila euro).

Perché Deba non ha mai ricevuto il premio in denaro

Cifre, pari a 100 mila euro, che Deba non ha mai ricevuto. A raccontarlo è stata la stessa fondista africana che ha rivelato un retroscena assolutamente imbarazzante per il mondo dell'atletica. "Pensavo che tutto sarebbe cambiato dopo aver sentito la notizia, ma niente…" ha rivelato alla CBS, sottolineando come quel premio avrebbe cambiato la sua vita. "Jeptoo ha approfittato della mia situazione e ho perso tante cose".

Ma cos'era successo? Semplicemente che Jeptoo aveva ricevuto i 100 mila euro in palio e non li aveva mai più restituiti: "Stiamo tentando di recuperare il denaro di il premio assegnato alla signora Jeptoo, in modo che possa essere restituito alla signora Deba. Anche se riteniamo che il premio in denaro sia dovuto alla signora Deba poiché è la legittima vincitrice della gara femminile del 2014″ spiegava in una nota la BAA, "ci sono politiche adottate da World Athletics. e supportato dalle World Marathon Majors che noi, insieme agli altri membri dell'organizzazione, dobbiamo seguire". E le politiche erano che non avrebbero mai pagato Deba se prima Jeptoo non avesse restituito la somma.

L'intervento del tifoso: ha pagato di tasca propria 100 mila euro

Di fronte alla rivelazione di Deba, è subito intervenuto Doug Guyer, uomo d'affari e ammiratore della maratona di Boston: ha donato di propria tasca sia i quasi 70 mila euro per la vittoria di Deba sia i 93 mila euro dovuti per il record. "Basta fare la cosa giusta" ha poi commentato, "rimediando ad un errore commesso ben 10 anni fa". Di fronte al gesto, l'emozione ha travolto Deba: "Ho iniziato a piangere quando l'ho scoperto. Per noi è un miracolo. È un cambiamento di vita. Stiamo aspettando da molto tempo. Questo mi permetterà di allenarmi di nuovo. Non ho uno sponsor. Dobbiamo pagare tutto e ho due figli. Useremo i soldi per la formazione e la mia famiglia"

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