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Opinioni

Trump con Kimmel ha fatto il suo “editto bulgaro” come Berlusconi con Biagi, Santoro e Luttazzi

Quello che sta accadendo in America con la chiusura di uno dei più celebri late show per volere di Trump ricorda la celeberrima dichiarazione di Berlusconi a Sofia, quando demonizzò Biagi, Santoro e Luttazzi accusandoli di fare “uso criminoso della Tv pubblica”. Cambiano i tempi, ma non i bavagli.
A cura di Andrea Parrella
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In questo momento storico l'America è un posto nel quale l'abbattimento dei paradigmi della democrazia è la vera norma. In questo secondo mandato presidenziale Donald Trump, con la sua lotta al progressismo come religione, sta sistematicamente portando a compimento molte delle minacce mosse a quell'universo valoriale e alle sue icone.

La sospensione dello show di Jimmy Kimmel è solo una delle mosse che l'amministrazione Trump compie in un clima di apparente impunità, attraverso una torsione antidemocratica di rara abilità. Il presidente aveva annunciato settimane fa sul social network di sua proprietà la sospensione dello show di Kimmel, anticipando la possibilità per iniziare a normalizzarla. Il pretesto? L'opinione espressa dal conduttore sulla vicenda Charlie Kirk, che contrastava il processo di martirizzazione che il mondo conservatore stava costruendo sull'attivista drammaticamente ucciso una settimana fa. Lanciato l'anatema, c'era bisogno di agire e ci ha pensato l'amministrazione, attraverso il presidente della Federal Communication Commission, che ha esercitato pressione sull'emittente ABC per sospendere il programma. Operazione riuscita in un tempo brevissimo.

Quello che ha fatto Trump ricorda molto da vicino, fatti le dovute differenze, il caso dell'editto bulgaro di Silvio Berlusconi, quando da premier in poche settimane era riuscito a far estromettere dalla Rai tre volti a lui invisi, Biagi, Santoro e Luttazzi, accusandoli di fare un "uso criminoso della televisione pubblica". Un made in Italy che ha fatto scuola, visto che Trump oggi, con strumenti diversi e modalità decisamente più aggressive, persegue esattamente la stessa strada, demonizzando pubblicamente voci a lui sgradite, testa la risposta della sua gente, per poi far seguire i fatti e procedere a silenziarli all primo pretesto utile. Cambiano i tempi e i luoghi, ma la strategia del bavaglio resta la stessa.

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"L'avvenire è dei curiosi di professione", recitava la frase di un vecchio film che provo a ricordare ogni giorno. Scrivo di intrattenimento e televisione dal 2012, coltivando la speranza di riuscire a raccontare ciò che vediamo attraverso uno schermo, di qualunque dimensione sia. Renzo Arbore è il mio profeta.
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