Tommaso Zorzi in lacrime: “Mia nonna aveva capito fossi gay, ma non sono mai riuscito a dirglielo”

Ospite a La Volta Buona nella puntata di mercoledì 28 maggio, Tommaso Zorzi ha raccontato il suo coming out a Caterina Balivo. L'ex del Grande Fratello e influencer non riuscì a dire a sua nonna di essere gay: "È uno dei più grandi rimpianti della mia vita, non sono stato onesto con lei".
Le parole di Tommaso Zorzi su sua nonna
Tra le sue canzoni preferite di Tommaso Zorzi c'è quella di Nina Pizzi, "Vola colomba". Il brano gli ricorda sua nonna che non c'è più: "Me la cantava per addormentarmi ed è una canzone che è rimasta uno dei miei talloni d'Achille, questa e le lasagne me la ricordano tantissimo. È una ferita aperta, racchiude la tenerezza di una nonna che canta una ninna nanna al nipote". Lei aveva capito subito che fosse gay: "Il mio più grande rimpianto è stato di non essere mai riuscito a dirglielo, è morta di Covid chiusa in un RSA, ha avuto un ictus e per gli ultimi 5 o 6 anni di vita quindi non parlava, però capiva tutto, non ho mai trovato il momento giusto per dirglielo, fino a quando con il Covid l'hanno chiusa in una struttura e non l'ho mai più rivista".
Lei mi amava alla follia, mi aveva capito subito, ci sono filmanti di me da bammino a 2/3 anni vestito da contadina e lei era la prima che si impuntava, diceva: ‘Se lui vuole vestirsi così, io lo vesto così'. Il fatto che non abbia mai avuto la possibilità di dirglielo di persona mi tormenta, lo avrebbe capito e non sono stato onesto con lei.
L'infanzia felice e il legame con i genitori
Quella di Zorzi è stata un'infanzia decisamente felice: "Ho avuto una famiglia che mi ha amato, capito, sostenuto, mi hanno dato una serenità così non potrò più avere, per il periodo storico che stiamo vivendo". I suoi genitori hanno divorziato quando aveva 18 anni: "Vivevo in Inghilterra e mi dispiace mia sorella Gaia, che è più piccola di me, abbia vissuto da sola il periodo delle loro litigate brutte". A 18 anni, mandò una lettera ai genitori in cui fece coming out, scusandoti con loro per averli delusi: "Ero un ragazzino, leggevo le notizie e vedevo come venivano trattati i ragazzini che facevano coming out, credevo di dar loro un dolore, avevo terrore di questo. Per due giorni non mi hanno risposto alla mail, alla fine mia mamma mi ha detto: ‘E quindi?'".