Quanti chili ha perso Mario Adinolfi nel mese trascorso all’Isola dei famosi 2025

Quanti chili ha perso Mario Adinolfi dal momento in cui è sbarcato in Honduras per partecipare all’Isola dei famosi 2025? Se lo chiede il pubblico del reality show condotto da Veronica Gentili che sta seguendo con interesse – non troppo, a dire il vero, dati gli ascolti – le avventure dei naufraghi di questa edizione. Mario, come lui stesso ha spiegato, ha partecipato all’Isola anche per perdere il peso accumulato nel corso degli anni. Una missione che sembrerebbe stare proseguendo per il verso giusto. Dal 5 maggio scorso, giorno in cui è cominciato il reality show, il giornalista ha perso infatti già 12 chili.
Mario Adinolfi: “Sono ingrassato dopo il suicidio di mia sorella”
Era stato lo stesso Adinolfi a raccontare in tv di avere accumulato peso a causa del dolore provocatogli da un gravissimo lutto: la morte della sua unica sorella. Dopo che Loredana Cannata gli aveva chiesto se ci fosse stato un evento scatenante in seguito al quale avesse cominciato a prendere peso, l’uomo ha risposto: “Sì, c’è stato. Il suicidio della mia unica sorella”. Una tragedia che risale al 1997 e che, a partire da quel momento, lo ha portato a ingrassare circa 5 chili all’anno fino a raggiungere il suo peso attuale. “È una ferita che non si cicatrizza. Ma devo dire che qualche volta parlarne aiuta”, aveva confidato l’uomo prima di rivelare che mai prima della partecipazione all’Isola gli era capitato di perdere peso: “È la prima volta nella mia vita che dimagrisco. Se ci riuscissi, tornerei ai miei 30 anni”.
Chi era Ielma, sorella di Mario Adinolfi
Ielma, sorella di Mario Adinolfi, si suicidò nel 1997 a soli 23 anni. “Era una donna unica, senza difetti: bella, di una cultura colossale, poliglotta, creativa, mite, determinata, sensibile. Quando Ielma andava ad aiutare una mamma malata di cancro a gestire la figlia disabile, io ero un ragazzone egoista che si chiedeva come potesse anche solo avvicinarsi, per scelta, a una sofferenza così immensa”, ha raccontato di lei il giornalista, per poi rendere note le circostanze del decesso:
Mia madre si assopì un attimo, mia sorella ne approfittò per svincolarsi dall’abbraccio… riuscì a sollevare la tapparella e lanciarsi nel vuoto, inseguita dall’urlo di mia madre che riuscì solo a sfiorarle il lembo della camicia da notte senza riuscire a trattenerla. Non l’ho mai vista così bella come sul selciato, finalmente in pace, con il sangue a formarle attorno alla testa una sorta di aureola. Non ho mai pianto, urlato e sofferto quanto nelle ore trascorse a cercare da solo, a colpi di spazzolone, di far sparire le tracce vermiglie ostinate dall’asfalto. […] A un certo punto, Ielma giudicò il mondo come assurdo, senza logica, impazzito. Radicale com’era, decise di trarne le conseguenze”.