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Odifreddi chiama la Lega “partito totalitario” a L’Aria che Tira: scoppia la polemica sulla famiglia nel bosco

Piergiorgio Odifreddi a L’aria che tira definisce la Lega “partito totalitario” nel dibattito sulla famiglia nel bosco in provincia di Chieti: “C’è un inversione dei ruoli tra i partiti”.
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Il caso della famiglia di Chieti che ha cresciuto i figli nel bosco, lontano da energia elettrica, bagni convenzionali e istruzione scolastica, continua a dividere l'opinione pubblica. E a L'aria che tira, nella puntata del 24 novembre, lo scontro tra intellettuali e politici ha raggiunto toni particolarmente accesi, con Piergiorgio Odifreddi protagonista di una dichiarazione destinata a far discutere. In collegamento con lo studio moderato da David Parenzo, anche Giovanni Angelucci, l'avvocato della famiglia intervistato da Fanpage.it.

L'inversione di ruoli secondo Odifreddi

Il matematico e filosofo ha preso la parola con un'analisi che ha immediatamente alzato la temperatura dello studio: "A me pare interessante questa inversione di ruoli. Ci si aspetterebbe che dai partiti, tra virgolette, totalitari insistessero sul fatto che tutti si devono uniformare all'educazione unica a un modo di vita unica e i sistemi democratici dovrebbero fare esattamente il contrario". Una premessa che sembrava astratta, teorica, fino a quando Francesco Giubilei non ha chiesto il chiarimento che tutti stavano aspettando: "Ma chi sono questi partiti totalitari?" La risposta di Odifreddi è arrivata secca, senza esitazioni: "La Lega".

Lo scontro con Giubilei

La definizione della Lega come "partito totalitario" ha immediatamente scatenato la reazione di Giubilei, incredulo: "La Lega è un partito totalitario?" Ma Odifreddi, fedele al suo stile provocatorio, non ha arretrato di un millimetro: "Vabbè ognuno la pensa come vuole".

Giubilei, visibilmente irritato dalla piega presa dalla discussione, ha riportato il focus sul cuore della questione: "Stanno trattando questi genitori come dei criminali, non so se ci stiamo rendendo conto che non possono vedere i propri figli". La tesi di Odifreddi, al netto della provocazione sulla Lega, solleva una questione che merita attenzione: chi dovrebbe difendere il diritto alla diversità educativa? In teoria, i partiti che si definiscono liberali e democratici. Nella pratica, secondo il matematico, sta accadendo il contrario: chi predica libertà chiede uniformità, mentre chi viene accusato di totalitarismo difende il diritto dei genitori a scelte educative non convenzionali.

Il caso divide tutti

La famiglia nel bosco di Chieti è diventata un test di Rorschach politico: ognuno ci vede quello che vuole vedere. Per alcuni, genitori irresponsabili che privano i figli dei diritti fondamentali. Per altri, una famiglia perseguitata da uno Stato che non tollera chi vive ai margini delle convenzioni sociali. E mentre in studio ci si accusa reciprocamente di totalitarismo o di scarsa sensibilità, quei bambini rimangono lontani dai loro genitori, in attesa che qualcuno decida cosa sia meglio per loro.

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