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Amici di Maria De Filippi 2023/2024

Michele Bravi: “Sono troppo omosessuale per non votare Zerbi e Celentano versione Barbie”

Michele Bravi commenta l’esibizione di Rudy Zerbi e Alessandra Celentano in versione “Barbie” ad Amici 2024: “Sono troppo omosessuale per non votarli”.
A cura di Stefania Rocco
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Nel corso della prima puntata del serale di Amici 2024, in onda sabato 23 marzo, Michele Bravi commenta con una battuta l’esibizione di Alessandra Celentano e Rudy Zerbi in versione “Barbie”. I due coach si erano esibiti portando sul palco alcune delle scene dell’omonimo film con Margot Robbie e Ryan Gosling, indossando due biondissime parrucche per calarsi meglio nella parte. A colpire Michele soprattutto gli abiti rosa sfoggiati da entrambi, compreso il largo cappello in tinta voluto da Alessandra Celentano e l'outfit improbabile di Zerbi versione Ken.

Il voto di Michele Bravi

Bravi ha così deciso i assegnare ad Alessandra e Rudy il suo voto per “la sfida tra professori”. Pur confermando l’oggettiva capacità scenica dimostrata sul palco da Lorella Cuccarini ed Emanuel Lo, Michele ha deciso di dare il suo voto agli “ZerbiCele”. “Mi spiace”, ha spiegato il cantautore, “Ma sono troppo omosessuale per non votare la loro esibizione”. Si è accodato al voto anche Giuseppe Giofrè il suo voto ha assegnato la vittoria a Zerbi e Celentano.

Michele Bravi aveva già parlato apertamente della sua omosessualità

Michele Bravi aveva già parlato in pubblico della sua omosessualità – senza etichettarla come un coming out – dopo la sua prima partecipazione al Festival di Sanremo. “Lo dissi spontaneamente. Non mi aspettavo tanto clamore, se me lo fossi aspettato forse non l’avrei fatto”, aveva raccontato successivamente nell’intervista rilasciata a Francesca Fagnani per Belve, “In quel Sanremo nella canzone avevo un aggettivo al maschile, avevo voglia di parlare di un uomo. Avevo bisogno di difendere quell’aggettivo lì. Il problema è nato dopo, ho iniziato a vivermi male la mia sessualità. Ho affrontato il pregiudizio che nella mia testa non era reale. Ero una di quelle persone che pensava che le lotte fossero inutili. Mi chiedevo a cosa servissero i Pride, perché essere così spettacolari”.

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