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De Laurentiis vs Corona, il presidente non risponde alle domande di È sempre Cartabianca: “Ritiri la querela”

Aurelio De Laurentiis mantiene il silenzio sulla querela a Mauro Corona. Raggiunto dalla redazione di È sempre Cartabianca, il presidente del Napoli non risponde alla richiesta di ritiro della querela nei confronti dello scrittore ormai 75enne.
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Cinque anni di silenzio. Cinque anni in cui Mauro Corona ha tuonato in diretta contro la querela, ha evocato duelli d'onore, ha minacciato di ritirarsi nella sua grotta. Cinque anni in cui Aurelio De Laurentiis non ha mai commentato pubblicamente la vicenda che lo lega allo scrittore e a Bianca Berlinguer, nata da quella maledetta sera del 15 settembre 2020 quando le parole "bugiardo" e "ostriche" innescarono una battaglia legale terminata in una richiesta del presidente nei confronti dello scrittore del valore di 600mila euro. A guardare la puntata di È sempre Cartabianca di ieri sera, questo silenzio continua.

La redazione prova a strappare una dichiarazione

Nella puntata di È sempre Cartabianca, la redazione del programma è riuscita nell'impresa di raggiungere Aurelio De Laurentiis. L'inviata Sara Giudice cerca un confronto, una dichiarazione diretta del presidente del Napoli sulla controversia con Mauro Corona. Non una risposta mediata da uffici stampa, non un comunicato formale, ma le vive parole di De Laurentiis sulla vicenda. Parole che, però, non arrivano. "Corona ha detto che non ha abbastanza soldi", spiega la giornalista, "ci pensa a ritirare la querela per diffamazione? Almeno se il Napoli vince". 

La guerra delle ostriche: cosa è successo tra Corona e De Laurentiis

Per chi si fosse perso i capitoli precedenti: tutto nasce quando, nel pieno della prima ondata Covid, De Laurentiis si presenta a una riunione della Lega Serie A risultando poi positivo al virus. La sua giustificazione sui sintomi manifestati – un'indigestione di ostriche – diventa il pretesto per un attacco in diretta a CartaBianca. Corona lo definisce "bugiardo".

Una settimana dopo arrivano scuse e distinguo, ma ormai la querela è partita. Da allora, Corona ha trasformato la vicenda in un tormentone televisivo, oscillando tra l'autoironia ("andrò in galera e bòn") e la provocazione ("perché non mi sfida a duello?").

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