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Morte Michela Murgia

Come la Rai rende omaggio a Michela Murgia, cambio di programmazione per il ricordo della scrittrice

La Rai ha annunciato un cambio di programmazione di Rai 3 e Rai 2 per ricordare la scrittrice scomparsa il 10 agosto dopo una lunga malattia.
A cura di Andrea Parrella
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Il lutto per la morte di Michela Murgia si riverbera anche sulla programmazione televisiva. La Rai ha annunciato in questi minuti un cambio di programmazione per omaggiare la scrittrice scomparsa giovedì 10 agosto 2023, a Roma, dopo una lunga malattia.

Cambio di programmazione Rai per il ricordo di Michela Murgia

Ad essere interessata è, in particolare, la programmazione di Rai3, che varierà nella serata di venerdì 11 agosto, con un ricordo di Michela Murgia previsto alle ore 20.15 quando andrà in onda una puntata di “Quante storie” in cui la scrittrice parla del suo ultimo romanzo pubblicato, ‘’Tre ciotole’, e della sua malattia. Anche Rai 1 farà la sua parte, visto che alle 02.05 del 12 agosto andrà in onda la puntata di Sottovoce, programma notturno condotto da Gigi Marzullo, con ospite proprio Michela Murgia.

I funerali di Michela Murgia il 12 agosto

I funerali di Michela Murgia, come comunicato dai familiari, si svolgeranno nella chiesa degli Artisti, la Basilica di Santa Maria in Montesanto, a piazza del Popolo, alle ore 15.30. Rai non ha ancora annunciato una diretta dei funerali, ma è presumibile che le testate giornalistiche seguiranno le esequie.

La malattia di Michela Murgia e la scelta di non curarsi

Michela Murgia era malata da tempo, affetta da un tumore inoperabile al quarto stadio. Nell'intervista a il Corriere della Sera dello scorso maggio aveva spiegato di avere un carcinoma renale, ma che era troppo tardi per operare: le metastasi avevano già raggiunto polmoni, ossa e cervello. Aveva quindi annunciato con chiarezza l'intenzione di non volersi sottoporre a nessun tipo di cura specifica: "Non posso e non voglio fare guerra a me stessa, al mio corpo. Una battaglia presuppone sconfitti e vincitori, ma io conosco già la fine della mia storia. E non mi sento una perdente". Negli ultimi mesi della sua vita aveva deciso di sposarsi, pur non credendo nel valore del matrimonio, per garantire alla sua famiglia queer, quello che "la legge non garantisce".

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