Carly Tommasini: “Per mio padre provo compassione, non voleva capirmi. Oggi non cerco l’amore”

Ospite della puntata di Verissimo di sabato 4 ottobre è stata Carly Tommasini, influencer e attivista transgender, ha raccontato la sua storia nel salotto di Silvia Toffanin, raccontando i momenti di sofferenza, ma soprattutto quelli di riscatto e felicità per una scelta che le ha consentito di essere sé stessa.
Carly Tommasini racconta la sua infanzia e il rapporto con il padre
Il racconto di Carly Tommasini inizia dalla sua infanzia, da quando ha capito di non riconoscersi nel corpo che la natura le aveva dato, ma non parla di sofferenza, quanto di "tragitto":
Ora riesco a riconoscere quel sentimento, sono grande abbastanza per dare un nome a una sofferenza, quando si è piccoli non avendo un esempio di chi potresti essere senti un grande vuoto. Non la chiamerei sofferenza, ma tragitto, penso sia un nominativo importante, a cui non si dà solo una sfumatura triste, perché la transizione non è sempre triste.
"Da che ho ricordi vedo Carly, ho sempre avuto una grande voglia di mostrarmi nella mia spontaneità" racconta Tommasini che, infatti, sostiene di aver incontrato maggiori difficoltà all'esterno, da chi la guardava senza capire senza che potesse collocarla in maniera definita.
Anche suo padre faceva parte di coloro che non capivano, anzi, sottolinea Carly "non voleva capire". L'ex naufraga dell'Isola dei Famosi, racconta di aver dovuto assistere alla violenza già tra le mura domestica, perpetrata ai danni di sua madre, con cui aveva un rapporto simbiotico: "Sono stata anche io vittima di questa sofferenza. Crescendo ho iniziato a sfidare quella figura paterna e ho vissuto veramente la violenza".
Sua madre, a differenza di suo padre, è sempre stata al suo fianco, non l'ha mai abbandonata e l'ha sostenuta in ogni passo fatto in questo percorso. Ed è proprio a lei, infatti, che dedica il suo nome: "È un regalo a mia madre, che è di origine argentina e voleva chiamarmi Carlito e mi chiamava Carly, è un nome che ho sentito mio. È un nome importante". Della forza che sua madre Gabriela ha dimostrato, le sarà sempre grata:
Tutto quello che devo nell'acquisizione di questa femminilità lo devo a mia madre. La capacità di una madre, di riuscire a mettere da parte la paura per il bene di una figlia, la paura del giudizio esterno, per me è tanto, per me vuol dire essere genitore.
Carly Tommasini e l'amore
Parlando d'amore, invece, Carly sembra avere le idee piuttosto chiare: "Una volta vivevo un grande desiderio d'amore, cercare quel senso di "sono donna per un uomo", poi un giorno qualcosa è scattato dentro di lei: "Mi sono detta sono così tanta roba, tanto da raccontare, vorrei una persona che sia davvero complice, che sia un alleato nelle mie difficoltà". Non sono mancate difficoltà nell'attraversare questo percorso, pregiudizi e violenza: "La vera forza l'ho trovata nel momento in cui ho riconosciuto la mia differenza, quando inizi a lottare in questo modo non trovi pace".