Angelo Mellone difende Domenica In: “Non si giudica dopo due puntate. Meloni? L’hanno fatta diventare la gag delle pasterelle”

Angelo Mellone non ci sta e rispedisce al mittente le critiche che sono piovute su Domenica In. Il direttore del Daytime Rai non ha solo commentato i risultati Auditel del programma di Mara Venier, ma anche la presenza del presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso della prima puntata che ha aperto la stagione del cinquantesimo anniversario del programma.
Che cosa ha detto Angelo Mellone
Rispetto agli ascolti tv di Domenica In, Angelo Mellone ha detto: "Aspettiamo 3-4 puntate per vedere come va. Impossibile giudicare un programma da due puntate, una trasmessa che era ancora estate e un'altra andata in sovrapposizione alla vittoria del volley maschile su Rai 2, con il 35% di share. Per ora sono due puntate ‘episodio' che fanno storia a se' e quindi non attendibili". Poi ha detto: "Domenica In partirà realmente con la prossima puntata, timone e anima è e resta Mara Venier".
"Giorgia Meloni? È stata ridotta alla gag delle pasterelle"
Angelo Mellone ha voluto dire la sua anche in riferimento alla partecipazione di Giorgia Meloni nel corso della prima puntata, spiegando che ci sarebbe stata la volontà di ridurre uno spazio istituzionale a una "gag sulle pasterelle".
Noi abbiamo messo in piedi uno spazio istituzionale di lancio di un evento legato al riconoscimento della cucina italiana come patrimonio Unesco. E credo che nessun italiano possa essere contrario. Era una cosa super partes e istituzionale. Sono felice di averla fatta intervenire a Domenica In, e lo rifarei mille volte a prescindere da chi ricopre la carica di governo e con quali maggioranze. […] Se non si capisce il valore istituzionale dell'iniziativa, si finisce con la gag sulle pastarelle.
Poi ha rivendicato che, con Giorgia Meloni, era presente anche il sindaco di Roma: "Chi ha polemizzato ha visto solo le clip, perché se avesse visto la diretta, avrebbe notato anche che la presidente del Consiglio ha dato il microfono al sindaco di Roma Gualtieri".