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Tilly Norwood è la prima attrice creata con l’intelligenza artificiale e ha già il suo manager

Tilly Norwood è la prima attrice creata con l’intelligenza artificiale, nonché la prima ad aver trovato anche un’agenzia di talenti. È la nuova frontiera dell’uso dell’Ai nel cinema dove, ormai, si pensa anche a creare degli studi che si occupino di gestire i futuri artisti digitali.
A cura di Ilaria Costabile
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L'intelligenza artificiale ha ormai preso piede ovunque, non c'è ambito del reale che non sia contaminato dall'artificiale e anche quello che finora sembrava essere lontano dal concretizzarsi ha addirittura superato le aspettative, oltrepassando il muro dell'incredulità. Il nome di Tilly Norwood era già diventato noto per essere la prima attrice creata con l'Ai e ora sarà anche la prima ad essere scritturata da un'agenzia di talenti. Una notizia che porta ad interrogarsi sull'uso dell'intelligenza artificiale in ambiti in cui l'umanità dovrebbe essere insostituibile.

Lo ha annunciato Deadline, testata di settore tra le più importanti d'America, secondo cui l'eternamente giovane Tilly Norwood sarebbe entrata a far parte della Xicoia, il primo studio di talenti creati con l'AI, il cui obiettivo è proprio quello di valorizzare le future star digitali. L'agenzia è nata su idea di Eline Van Der Velden, la fondatrice della casa di produzione Particle6, che si occupa di prodotti prevalentemente digitali. Secondo Deadline ci sarebbe una sostanziale differenza tra gli avatar che conosciamo e i personaggi che si troveranno nello studio di Xicoia che, infatti, hanno "storie complete, voci distinte, archi narrativi in evoluzione e personalità pienamente realizzate". Insomma, degli individui in carne e ossa, ovviamente immateriali, in grado di intrattenere delle conversazioni, adattare i loro toni a seconda del pubblico a cui si riferiscono e rappresentano una vera e propria frontiera della creatività, si legge sulle pagine della testata.

Eppure, la notizia non può che lasciare perplessi. Durante lo sciopero di attori e sceneggiatori che aveva bloccato Hollywood per oltre cento giorni, c'era stata una richiesta specifica delle parti in causa, che chiedevano un uso limitato, circoscritto, dell'Ai nel settore cinematografico. A quanto pare, però, non sarà affatto così. Tilly e i suoi colleghi potranno essere scelti per girare spot pubblicitari, videoclip e magari anche dei veri e propri film, forse, andando a sostituire pienamente gli artisti che, per un caso fortuito, si possono incontrare anche per strada, a differenza loro che sono destinati a restare sugli schermi. Cosa ne sarà, quindi, dell'umanità degli attori, di quelle espressioni che li rendono unici, inimitabili, cosa ne sarà della spontaneità e dell'emotività se anche quella, poi, sarà studiata a tavolino? È qualcosa che, forse, non vogliamo ancora sapere.

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