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Sabina Guzzanti: “Stimo Giorgia Meloni, ci fa sentire tutte più forti”

Sabina Guzzanti parla della premier in un’intervista, riconoscendo alla sua elezione un peso rilevante in termini di impatto sull’elettorato femminile.
A cura di Andrea Parrella
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La nomina di Giorgia Meloni a Presidente del Consiglio ha contribuito senza dubbio a sparigliare le carte nel dibattito politico italiano e stravolgere alcune certezze. Un elemento che ha indubbiamente pesato nell'affermazione alle elezioni politiche della leader di Fratelli d'Italia è stato il suo essere donna in una partita giocata principalmente da uomini, cosa che ha contribuito anche a un processo di identificazione in Meloni da parte dell'elettorato femminile. Le parole di stima di Sabina Guzzanti nei confronti di Giorgia Meloni sono, se vogliamo, una dimostrazione di come questo elemento abbia avuto peso.

Le parole di Sabina Guzzanti sulla premier Meloni

In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera l'attrice comica, che si appresta a tornare in teatro a Roma con il nuovo spettacolo "Le verdi colline dell’Africa", non si è potuta sottrarre a un commento sulla nuova premier: "Ho stima per lei. Una donna Presidente del consiglio penso ci faccia sentire tutte più forti, oltretutto viene da un ambiente più maschilista di quello dell’area progressista e immagino che sia stata anche una scalata faticosa". Parole che hanno una certa rilevanza soprattutto se si considera la storia di Sabina Guzzanti come donna di spettacolo e in relazione alle sue simpatie a sinistra in fatto di posizioni politiche.

Le accuse di vilipendio verso Papa Ratzinger

D'altronde Guzzanti si definisce tutt'oggi un battitore libero, svincolata da fattori di appartenenza politica. "Non credo di aver commesso altri peccati, se non quello di ragionare con la mia testa e sono convinta di aver detto cose quasi sempre giuste,  esprimendole in maniera appassionata, questo sì", ha detto Guzzanti, per poi fare una precisazione sul caso di accuse di vilipendio nei confronti di Papa Ratzinger: "In quell’occasione, mi riferivo a certi cardinali retrogradi che paragonavano tutti i gay ai pedofili, il mio era un discorso satirico sicuramente forte, un po’ alla maniera degli stand up americani… e successe un putiferio. Parecchie volte ho subito linciaggi collettivi, è stato interessante da un punto di vista antropologico capire come funzionano questi meccanismi. Soprattutto perché sono una donna e, in quanto tale, non posso permettermi di parlare senza essere interrogata".

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