Il monologo di Sophie Codegoni sul “calvario” vissuto con Alessandro Basciano: “Mi ha fatto a pezzi, ho avuto paura”

Sophie Codegoni ha parlato del dolore vissuto negli ultimi anni a causa della relazione tossica con Alessandro Basciano. La modella, influencer ed ex tronista di Uomini e Donne lo ha fatto in un monologo nella trasmissione Le Iene. Con gli occhi lucidi e la voce rotta ha raccontato che il suo ex compagno la controllava, la spiava e la minacciava. Quando lo ha denunciato, spiega, è iniziato il suo calvario.
Il monologo di Sophie Codegoni su Alessandro Basciano
Sophie Codegoni, nella puntata de Le Iene trasmessa martedì 6 maggio, ha raccontato il calvario che avrebbe vissuto con Alessandro Basciano. Di recente la sentenza della Cassazione che ha stabilito il divieto di avvicinamento dell'uomo alla sua ex compagna e l'obbligo di indossare il braccialetto elettronico. Codegoni ha spiegato perché inizialmente ha sopportato il comportamento tossico di Basciano:
Mi ha fatto a pezzi, con le parole, con lo sguardo, con il controllo, con quel modo di farti sentire sbagliato o colpevole. Io lo amavo, così tanto da restare anche quando stavo male, da credere alle sue promesse sempre uguali, perché piangeva, si inginocchiava, diceva “cambierò” e io speravo. Arrivavano momenti belli, un weekend tranquillo, una vacanza, uno sguardo con gli occhi lucidi e io mi aggrappavo a quei gesti e dimenticavo il resto. Negavo, minimizzavo, allontanavo chiunque provasse ad aprirmi gli occhi e mentre cercavo di salvare il noi, perdevo me stessa. “Lì non ci vai, con quello non ci parli, al primo squillo mi devi rispondere”: era geloso perfino della mia libertà e io lo chiamavo ancora amore.
Il calvario dopo la denuncia all'ex compagno
Il comportamento di Alessandro Basciano nei suoi confronti sarebbe diventato via via più preoccupante: "Ha cominciato a controllarmi, mi spiava e minacciava chi mi stava vicino e quando ha capito che non poteva più tenermi ha provato a distruggere chi mi proteggeva. È lì che ho avuto paura, sì, perché il male sugli altri lo vedi meglio che su te stessa. Così ho trovato il coraggio di fare la cosa giusta, l’ho denunciato e da lì è iniziato il calvario". Per Sophie Codegoni non è stato facile portare sulle sue spalle il peso di questa vicenda:
Fuori sorridevo ma dentro cadevo a pezzi. Mi dicevano “sei troppo magra, ti stai rovinando”, ma nessuno chiedeva: “Sophie, come stai davvero?” Perché il dolore se non si vede non esiste, se non lo gridi non ti credono, ma ci sono ferite che ti svuotano ogni giorno e tu impari a sopravvivere con il silenzio negli occhi e il dolore che ti logora dentro.
Infine, la ventiquattrenne ha chiesto rispetto non solo per lei ma anche per tutte le donne che nonostante abbiano paura, trovano il coraggio di denunciare: "Io vorrei maggiore rispetto non solo per me ma per tutte quelle donne che hanno il coraggio di dire basta, per chi ancora subisce ed ogni giorno sceglie di combattere, per chi si è persa e ha bisogno di una carezza per ricominciare. Questa è la mia verità e se ti riconosci in queste parole sappi che non sei sola, nemmeno quando ti sembrerà di non avere più voce, nemmeno quando ti convinceranno che sia colpa tua. Sappi che non lo è. Perché poi arriva il giorno in cui torni a vivere, a testa alta e senza più paura di dire: ‘Mi ha fatto male, sì, ma sono ancora qui'".