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Enzo Iacchetti: “Ho aperto 100 pozzi in Africa e due scuole con i miei soldi, chi mi ha denunciato è un violento”

Enzo Iacchetti parla di quanto gli è accaduto in questi ultimi mesi, quando è stato denunciato anche per antisemitismo. Il conduttore racconta di aver svolto azioni benefiche senza mai sbandierarlo.
A cura di Ilaria Costabile
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Ospite del podcast di Luca Casadei, One More Time, il conduttore Enzo Iacchetti ripercorre gli ultimi eventi di cui è stato protagonista, relativi alla sue presenze in tv dove ha espresso in maniera netta le sue posizioni in merito a quanto sta accadendo ancora a Gaza.

Enzo Iacchetti e la denuncia per antisemitismo

L'immagine più recente di Enzo Iacchetti è quella di un uomo che si infervora, dopo essere stato provocato su una questione tanto delicata come quella del conflitto israelo-palestinese. Per quanto detto durante la sua ospitata a È sempre Cartabianca, a seguito della quale è stato chiamato in più occasioni a parlare dell'argomento. Dopo aver detto che in Palestina c'è "un assassino pazzo", il conduttore è stato denunciato per antisemitismo e per la prima volta a Casadei racconta qualcosa che riguarda strettamente il suo privato:

Sono stato denunciato per odio razziale. Io ho aperto 100 pozzi in Africa, è la prima volta che lo dico, 100 pozzi in un villaggio Masai e due scuole, senza dirlo mai a nessuno. Io sono uno che istiga all'odio razziale? Io ho fatto tutto coi miei soldi perché li ritenevo in abbondanza. Questi non potranno mai vincere contro di me, mai.

Iacchetti, quindi, rivendica l'aver parlato apertamente di certe tematiche e di aver detto la verità su quanto sta accadendo sulla Striscia, poi, parlando ancora di chi lo ha denunciato:

Quelli che mi hanno denunciato sono molto più violenti di me. Io non sono violento, io sono un essere umano, che anche se vede un sionista per strada che ha avuto un incidente in macchina, lo raccoglie e lo porta in un ospedale, perché non è una questione di razza, è una questione di umanità, per me le razze non esistono, le razze formano le guerre, ci sono gli esseri umani che sbagliano e allora quegli altri devono parlare.

Il rapporto con il pubblico

Nonostante il suo fosse già un nome amatissimo dal pubblico, quanto è accaduto gli è servito per creare un legame ancora più stretto con chi lo segue, a teatro e non solo, come è lui stesso a raccontare, sottolineando quanto sia il riscontro da parte del pubblico la sua vera fonte di guadagno:

C'è l'amore per il mio mestiere, ricambiato anche e mai tradito. La sera dopo che è successo quel fatto da Bianca Berlinguer in cui io mi sono espresso, da quel momento lì quando io salgo sul palco, la gente batte le mani tre volte di più, mi fa capire che mi vuole bene, di essere così, di non cambiare. Poi alla fine dopo l'applausone che dura tanto e mi mette anche in imbarazzo si chetano, e per me mi sono già venuti dentro tutti e allora faccio il possibile per andare dentro di loro. E sono i soldi quelli lì, te li da battendoti le mani. Quella è la vera paga.

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