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Claudio Amendola su Francesca Neri: “Sono dispiaciuto per non essere riuscito a invecchiare con lei”

Claudio Amendola in una lunga intervista al Corriere racconta della nuova serie Il Patriarca di cui è protagonista e regista, poi su Francesca Neri: “Il dolore c’è stato, ma oggi non c’è più. Rimane il dispiacere di non essere riusciti a rispettare quello che per anni ci siamo detti, ovvero il voler invecchiare insieme”.
A cura di Gaia Martino
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Claudio Amendola si è raccontato in una lunga intervista al Corriere. Dal 14 aprile sarà protagonista della serie tv su Canale5, Il Patriarca, di cui è anche regista: "Questa volta nel personaggio che interpreto non c'è niente di me", le parole. Sulla fine del matrimonio con Francesca Neri: "Il dolore c'è stato, oggi non c'è più. Rimane il dispiacere".

"Mi sento coatto nell'accezione migliore del termine"

Figlio di Ferruccio Amendola e Rita Savagnone, Claudio Amendola ha raccontato di non aver ricevuto alcuna spinta da parte della sua famiglia per entrare nel mondo del cinema. Dopo aver fatto diversi lavori, per fare un piacere alla madre si concesse la possibilità di fare il primo provino per Storia d'amore e d'amicizia: "Ho smesso di andare a scuola a 16 anni e prima di intraprendere questa strada ho fatto diversi lavori: il commesso, il bagnino, ho provato a lavorare in un cantiere con scarsissimi risultati, ho fatto l'apprendistato da montatore". Poi fu scelto per la miniserie: "All'inizio pensavo sta’ a vedere che se ne accorgono che non è il lavoro mio, poi sono arrivati i film di Marco Risi, Soldati – 365 all’alba e Mery per sempre, e ho capito che forse era fatta". Sull'etichetta da "coatto" a lui spesso associata:

Io stesso ho cavalcato quel ruolo nei primi anni di carriera; quella del coatto è una bonaria etichetta che mi sono tenuto per tanto tempo e non rinnego in nessun modo: mi sento in qualche modo coatto nell'accezione migliore del termine, un misto di spavalderia e indolenza romana.

Ad oggi un suo rimorso è non "aver avuto il coraggio di interpretare" il ruolo propostogli in Il bagno turco di Ozpetek. "Parliamo di uno o due secoli fa. Non mi ritrovavo in quel personaggio e non mi sono voluto mettere in gioco. Ho fatto un errore: sono stato proprio uno stupido".  "Pensa di aver ricevuto meno consensi di quelli che pensava di meritare?", a questa domanda Claudia Amendola ha spiegato di aver pensato, tempo fa, di aver meritato un premio: "In realtà non me ne è mai importato tantissimo e ci ho fatto poco caso durante la carriera. Certo, c’è stato un tempo — durato molto poco però — in cui pensavo fosse giusto che meritassi un premio. Ma va bene lo stesso. Con il tempo sono diventato sempre più disincantato".

Le parole sulla serie Il Patriarca 

Dal 14 aprile sarà in onda su Canale 5 con la serie Il Patriarca, di cui è sia protagonista che regista. "Questa volta nel personaggio che interpreto non c'è niente di me" – le parole – "Sono consapevole delle persone a cui mi rivolgo di progetto in progetto e credo che questo sia un prodotto riconoscibile per il pubblico di Canale 5. C’è una fortissima storia emotiva, a cominciare dal protagonista che nella prima scena scopre di essere malato. La malattia è il motore di tutti i movimenti sentimentali che animano la serie. Nemo Bandera è un uomo di comando, un grande imprenditore e un grande criminale, il cui potere per la prima volta viene messo in discussione da un fattore contro il quale lui non può combattere. È uno dei motivi che mi hanno fatto innamorare di questo personaggio". Al Corriere ha raccontato di aver auto la possibilità con la serie di esplorare "una gamma di sfumature e toni di racconto che non sempre si trovano nelle serie tv". Ne Il Patriarca si tocca anche il tema della vendetta, alla domande "lei si è mai vendicato?" ha replicato:

Sicuramente qualcuno si è vendicato di me, ne sono convinto, forse mi ricordo pure chi. Sono cose che appartengono a tutti. Sicuramente c’è stato qualcuno a cui non avevo dato il giusto interesse, la giusta attenzione, e poi quando c’è stata l’occasione me l’ha ridata indietro.

Su Elly Schlein: "Mi piace, spero proponga qualcosa che possa risvegliarci. Penso anche che Schlein sia una nuova condottiera di cui ha bisogno anche la destra, perché senza un’opposizione intelligente, costruttiva e spietata, è pure più difficile governare. È come i registi che vogliono fare i film senza produttori: poi i soldi finiscono troppo presto".

Claudio Amendola e la fine del matrimonio con Francesca Neri

Dopo 25 anni di matrimonio coronato dalla nascita di un figlio, è giunta al capolinea la storia d'amore tra Claudio Amendola e Francesca Neri. "Il dolore c’è stato, ma oggi non c’è più. Rimane il dispiacere di non essere riusciti ad andare fino in fondo e rispettare quello che per tanti anni ci siamo detti, ovvero il voler invecchiare insieme. Il resto rimane nella sfera più intima della mia vita e preferisco tenerlo molto, molto per me", le parole al Corriere.

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