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Pino Strabioli: “StraMorgan si può fare in primavera, Marco non è un omofobo e lo sanno tutti”

Dopo i fatti di Selinunte, Pino Strabioli rivela: “Mi stanno dicendo con grande arroganza di non presentarmi a Pescara sul palco con lui, ma io il 2 settembre ci sarò”. E su StraMorgan: “C’è la volontà di fare la seconda stagione in primavera. Le frasi di Morgan sono indicibili, ma lui non è un omofobo e lo ha dimostrato in Rai con la puntata su Umberto Bindi”.
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"Vergognati, non dovresti stare più sul palco con Morgan". È uno dei tanti messaggi, tutti dello stesso tenore, che in privato sono arrivati a Pino Strabioli nelle ultime 24 ore. Dopo i fatti di Selinunte, il conduttore televisivo racconta a Fanpage.it: "Torno sul palcoscenico con Morgan sabato sera, il 2 settembre, a Pescara. Faremo una serata StraMorgan con l'orchestra diretta da Angelo Valori. So benissimo che Marco non è questo, che quello che dice non lo pensa veramente". E sul futuro di StraMorgan: "Per la seconda parte dei palinsesti c'è sia la volontà nostra che un'apertura da parte della Rai di fare un'altra stagione". Strabioli, che nei palinsesti invernali torna con Il caffè di Rai1 e i suoi impegni in RadioRai, difende Morgan: "Non è un omofobo. Sono frasi indicibili, ma non è un omofobo. Ho letto addirittura che si sono rivolti a Sky per non fargli fare X-Factor. È ridicolo. Con Morgan abbiamo riscoperto Umberto Bindi, esposto alla gogna proprio perché omosessuale". 

Pino, hai sentito Morgan dopo quello che è successo a Selinunte? 

Non l'ho sentito, ma ci vedremo a Pescara. Torno sul palcoscenico con lui sabato sera, il 2 settembre. Faremo una serata StraMorgan con l'orchestra diretta da Angelo Valori. Non sai quante persone in privato, anche nella giornata di ieri, mi stanno dicendo con grande arroganza di non presentarmi a Pescara sul palco con lui, di non continuare a lavorare con lui dopo quello che ha detto a Selinunte. Ma io a Pescara ci sarò.

Vogliono che tu prenda le distanze da lui?

Ma perché? Ha detto una cosa indicibile, ma io lo conosco, ci ho lavorato e lo stimo da tanto: so che le cose che ha detto, non le pensa. Non è un omofobo. Le sue sono frasi indicibili, ma non è un omofobo. E a Pescara ci sarò. So benissimo che non avrebbe dovuto dare dei bifolchi e fro*i di mer*a al suo pubblico, ma so anche che Marco non è questo, Marco non pensa questo. Non sto qui a fare il suo avvocato, però stare sul palco con lui mi piace. Mi piace il rischio, mi piace la gente come lui che ha talento, che dice quello che pensa. Dovrebbe solo imparare a contenersi.

Adesso c'è chi lo vorrebbe via dalla Rai. Avete mai parlato con l'azienda di una seconda stagione di StraMorgan?

C'era la volontà di fare un'altra stagione di StraMorgan visto che i risultati sono stati buoni. Al momento, non abbiamo una conferma in questo palinsesto ma per la seconda parte di stagione c'è sia la volontà nostra che un'apertura da parte della Rai di fare un'altra stagione.

C'è chi si è rivolto a Sky per non fargli fare più X-Factor. 

L'ho letto ed è ridicolo. Stiamo vivendo un momento dove vengono dette e fatte cose ben più gravi. Questo non toglie la gravità delle parole che ha detto Marco, ci tengo a sottolinearlo, ma questo non può essere un deterrente rispetto alla possibilità, per esempio, riportare StraMorgan in tv. Abbiamo fatto un lavoro sulla memoria, una riscrittura e una rilettura dei quattro grandi artisti che abbiamo raccontato, tra questi Umberto Bindi. Abbiamo denunciato la gogna che l'artista ha subìto in vita perché omosessuale e Marco quella sera si è presentato in smoking rosa, non per accattivarsi le simpatie del pubblico, ma perché volevamo sottolineare come Bindi abbia sofferto e sia arrivato povero alla fine della sua vita. Mettiamo sul piatto le due cose: da una parte c'è Morgan che ha detto cose indicibili, dall'altra c'è Morgan che ha parlato di Umberto Bindi.

Uno spettatore che si alza per interrompere l'esibizione di un'artista: perché accade proprio con Morgan? 

Morgan ha sempre confermato questa sua capacità di dire quello che pensa, che da una parte si apprezza, perché il suo è anche un atto di coraggio – non mi riferisco certo agli insulti. Lui dice quello che pensa rispetto a certi sistemi, a certe logiche culturali, televisive, editoriali. Il suo pensiero è esibito in maniera pubblica, sempre, senza filtri. Dice cose anche pesanti e io apprezzo il suo coraggio di scagliarsi contro sistemi consolidati. Una frase come: "Amadeus non può fare il direttore artistico di Sanremo", per esempio, è una frase fortissima che non condivido, ma che è assolutamente contro tutte le diplomazie. Questo suo atteggiamento, pertanto, autorizza anche gli altri, il suo stesso pubblico, a eliminare tutti i filtri con lui.

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