Jimmy Ghione: “Sempre stato belloccio, ho dovuto lavorare più degli altri. In amore ho sofferto come un cane”

Jimmy Ghione si racconta in un'intervista. Lo storico inviato di Striscia la notizia ricorda il suo esordio nel programma di Antonio Ricci, parla delle sue storie d'amore e spiega che tipo di approccio ha avuto alla sua professione.
Jimmy Ghione: "Quando mia moglie mi ha lasciato ho sofferto come un cane"
Dopo aver terminato gli studi, Jimmy Ghione è partito alla volta degli Stati Uniti e ci è rimasto per quattro anni. Intervistato da La Repubblica racconta: "Ho conosciuto una ragazza che faceva la modella. Sono andato in Florida da lei e poi lì mi sono messo a studiare recitazione. Non mi vergogno di dirlo ma, quando sono tornato dall'America ero più Rin Tin Tin che Robert De Niro". E subito dopo: "Ho fatto fotoromanzi e film dove mi si è visto pure il lato B… perché ero un po' il belloccio di turno. Lo sono ancora ovviamente". Alla domanda se abbia mai sofferto per il fatto di essere sempre stato considerato "bello", ammette di sì:
Purtroppo si dà per scontato che uno bello sia scemo e che non sappia fare le cose. Però, ecco, per distruggere quello stereotipo bisogna lavorare più degli altri. Per dimostrare che non è vero che, se hai un ruolo o hai una posizione, è solo perché sei bello. E posso dire che i miei ventotto anni a Striscia sono una testimonianza: ci ho messo i contenuti oltre che, certamente, la bellezza. Ma, nonostante il mio bel viso e il lato B, in amore ho sofferto come un cane…
Racconta, poi, il dolore per la rottura con sua moglie Tania: "Mi ha lasciato otto anni fa e ho di nuovo sofferto come un cane. Quando l'ho incontrata pensavo che fosse la donna della mia vita, per me la famiglia era (ed è) tutto". E ancora:
Ci siamo conosciuti ad Aosta venticinque anni fa, lei lavorava nel mondo del calcio, io ero lì con altri giornalisti per una partita di beneficenza a Morgex. Poi ci siamo sposati. Ma il matrimonio è naufragato. Poi, dopo varie vicissitudini, ho conosciuto la mia attuale fidanzata, Marialaura: ha 27 anni ed è molto più matura di quello che dice la carta d'identità. Studia, fa laboratori di teatro, dizione, doppiaggio. Ma la vita è complicata in amore e non solo.
Jimmy Ghione: "Per funzionare a Striscia dovevo fare me stesso"
Jimmy Ghione rivela poi come è arrivato a Striscia la notizia. Nel '98 conobbe Lorenzo Beccati, autore storico di Antonio Ricci, e si propose come attore: "Lui mi ha chiesto di fare un servizio e l'ho fatto malissimo: era sull'antidoping. E allora Ricci mi ha chiamato da parte e mi ha detto: guarda, sei perfetto, ma devi realizzare il servizio esattamente al contrario rispetto a come l'hai fatto". Il problema, spiega, è che era "troppo spocchioso", pensando che per lavorare nel format volesse dire "essere severo, pungente". Fu Ricci a spiegargli quale tecnica usare per "funzionare": "Non dovevo essere aggressivo, dovevo fare me stesso". Il servizio per Striscia che l'ha sorpreso di più è stato uno legato a Vanna Marchi e si complimenta con sé stesso e con tutta la squadra del programma per essere riuscito a rintracciare il truffatore Do Nascimento. Quello che l'ha segnato di più, invece, è stato l'inchiesta sui militari italiani morti a causa dell'uranio impoverito in Kosovo. I suoi maestri sono stati Antonio Ricci ed Ezio Greggio, a cui deve tutto.