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Daniela Ioia: “A Un posto al sole mi sono rinnamorata del mio compagno, se Raffaele va in pensione non deve sparire”

Intervista a Daniela Ioia, attrice che da qualche anno è ormai tra le protagoniste di Un Posto al Sole nel ruolo di Rosa Picariello. Il suo doveva essere un ruolo temporaneo, ma è entrata tanto nel cuore dei telespettatori che sarebbe impossibile farne a meno.
A cura di Ilaria Costabile
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Daniela Ioia è un'attrice vulcanica, l'energia che si vede sullo schermo, dove interpreta ormai da qualche anno il ruolo di Rosa Picariello in Un posto al sole, è la stessa con cui racconta l'amore per la recitazione -mai scemato da quando per la prima volta è salita su un palcoscenico- e quello per il suo compagno Antimo Casertano e per il loro bambino, Jacopo. Recitare la rende felice, è un qualcosa in cui si identifica. Quando ci sentiamo al telefono ha appena finito di girare le puntate della soap di Rai3: "È stata l'ultima giornata di riprese per Un Posto al Sole, poi c'è la pausa natalizia, mai come quest'anno desideratissima". I ritmi della fiction più longeva della tv sono serratissimi, ma Daniela è grata di essere entrata, sebbene in punta di piedi, in una vera e propria famiglia televisiva, che le ha permesso di farsi conoscere e amare dal pubblico, ma soprattutto di non mettere nel cassetto il sogno di diventare attrice.

Ti aspettavi che il personaggio di Rosa, ormai entrato stabilmente nel cast di Un posto al sole, fosse così amato dal pubblico?

In verità no, quando ho fatto il provino per Upas il mio agente mi disse che Rosa sarebbe stata un personaggio meteora, facendomi capire che sarei entrata con una storia che sarebbe durata un certo periodo, smuovendo un po' le dinamiche per poi uscire. Avevo calcolato un tempo di sei mesi e invece leggendo lo stralcio del provino, mi resi conto che ci sarebbe stato tanto da raccontare, c'erano tanti spunti nei non detti. Il personaggio mi è piaciuto subito, l'ho trovato pieno di sfumature, rotondo, appassionante e appassionato. Rosa è piaciuta a me e io a lei e forse questa è stata la chiave.

Ti soddisfa interpretarla? 

Molto, con Rosa riesco a fare delle curve altissime a livello artistico. Rosa affronta problemi sociali, fa teatrini, siparietti divertenti con Raffaele, Renato, è simpatica, ci sono scene drammatiche, ha lottato contro la camorra, ha questo rapporto anche un po' conflittuale con il fratello, le pene d'amore per Damiano, artisticamente ho la possibilità di spaziare moltissimo.

Rosa è un personaggio virtuoso, impara dai suoi errori, cerca sempre di migliorarsi. Per quanto le fiction non siano sempre educative, credi che il suo atteggiamento possa essere da esempio?

Non penso che questa cosa si limiti solo al personaggio di Rosa, credo sia uno dei tanti punti di forza d Upas. Tutti i personaggi affrontano temi sociali, anche molto attuali. Spesso gli atteggiamenti dei vari protagonisti possono fungere da esempio. Rosa ha una grande forza, viene da una realtà difficile ma lotta tutti i giorni, è come un fiore di loto che nasce in un pantano, ma è un fiore bellissimo.

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In queste ultime puntate è chiaro che potrebbero cambiare certe dinamiche, soprattutto se Rosa subentrerà al posto di Raffaele. Ci sarà qualcosa di spiazzante?

Mi stai chiedendo uno spoiler? (ride ndr) In realtà è tutto un work in progress, non sappiamo mai davvero come si evolveranno le storie che raccontiamo, bisogna stare a vedere, poi Rosa è imprevedibile, riesce sempre a sorprendere.

Intanto si vociferava che Patrizio Rispo potesse lasciare la soap e che questo fosse un escamotage per farlo andare via. 

La pensione non determina l'allontanamento dalla soap. Renato, Ornella sono in pensione, ma sono presente nelle dinamiche della soap, si rischia di fare confusione, perché un personaggio ha una sua vita che cambia, questo non significa che debba andare via e debba sparire.

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È singolare il fatto che in Upas il tuo compagno, Antimo Casertano, interpreti il fidanzato di Rosa. Avete colto quest'occasione per innamorarvi di nuovo?

È una cosa che ho detto anche io all'inizio. Quando giravamo le prime scene in cui Rosa respingeva Pino, gli ho detto proprio questo ci stiamo rinnamorando di nuovo. È stata una cosa curiosa quella di lavorare insieme sul set, perché io e Antimo abbiamo sempre lavorato insieme, però a teatro, quindi farlo davanti alla macchina da presa è stata una nuova esperienza.

Come è nata la vostra storia d'amore?

Ci conoscevamo già come attori, vedevamo i nostri reciproci spettacoli e lui mi ha sempre mandato qualche frecciatina, non mancava mai un complimento, insomma ci provava. Poi, improvvisamente, non so neanche perché, ho iniziato ad accogliere queste sue attenzioni, finché non mi sono innamorata e abbiamo iniziato una vera relazione.

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Parlavi del teatro, il tuo primo amore, eppure la scelta di dedicarti solo alla recitazione è arrivata anni dopo i tuoi inizi. Temevi che non ce l'avresti fatta o avevi delle pressioni esterne che ti facevano desistere?

Ho iniziato a fare questo lavoro a 15 anni, è stata la mia prima esperienza da professionista, con una compagnia di professionisti, facemmo una tournée estiva, fu bellissimo. Volevo che questa cosa facesse parte della mia vita, ma ero piccola, dovevo portare avanti gli studi, ma non ho mai lasciato il teatro. Dopo il diploma ho anche iniziato a lavorare, ma nel frattempo collaboravo con compagnie professionali, avevo la mia vita teatrale.

Ma non era ancora il momento di lasciarsi alle spalle il lavoro.

Il teatro è intermittente, è un lavoro precario, quindi puoi lavorare per mesi e mesi o stare ferma per un tempo lunghissimo. Lavoravo perché avevo bisogno di una certezza economica, ho fatto sia l'informatore scientifico che la promoter. Non volevo trovarmi con l'acqua alla gola e anche i miei genitori mi incitavano a non lasciare il lavoro, poi mi guardavo attorno e tra le persone che conoscevo, alla fine, nessuno viveva solo di teatro.

Però deve esserci stato qualcosa che ti ha fatto cambiare idea. 

Ho avuto questa doppia vita per un po', poi decisi di dedicarmi totalmente al teatro, perché mi resi conto che stavo perdendo tempo, sprecavo energie, facevo cose che dal punto di vista economico mi gratificavano, ma non mi rendevano felice, facevo qualcosa in cui non riuscivo ad identificarmi.

Momenti di sconforto?

Ci sono stati momenti difficilissimi, in cui ho temuto di non farcela. Ma non ho rimpianti, lo rifarei altre cento volte e lo rifarei proprio nel momento in cui l'ho fatto, in quel momento della mia vita, se l'avessi fatto prima oggi non avrei questa consapevolezza, non avrei avuto la formazione che ho oggi. Ho sempre fatto tutto da sola, la mia formazione è il frutto della mia determinazione, volevo studiare, fare l'attrice e lavoravo per pagarmi i laboratori con Daniele Salvo, con Sepe, con altri maestri.

Il consiglio più importante che ti hanno dato e che porti con te?

Forse nessuno mi ha dato un vero e proprio consiglio, ma da ognuno di loro ho appreso qualcosa che fosse utile per costruire una mia metodologia, ho costruito nel tempo un modo per affrontare il personaggio.

Sei nel cast di Un posto al Sole, ma ti abbiamo vista anche in Nostalgia di Martone, nei Bastardi di Pizzofalcone, in Gomorra, tutte realtà sullo sfondo di Napoli, ti piacerebbe uscire da questi confini?

Per me non è un demerito raccontare la storia di Napoli, le vite delle donne napoletane, poi Napoli è così piena di vita, di cose da raccontare. Mi piacerebbe poter fare un'esperienza all'estero, questo sì.

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Lavorare per Upas significa seguire ritmi serrati che magari non ti consentono di prendere parte ad altri progetti. Pensi che a lungo andare possa essere una realtà limitante?

L'anno scorso ho girato tre serie oltre a Un Posto al Sole. Ho fatto il Commissario Ricciardi, La Preside con Luisa Ranieri e un ruolo bellissimo, anche un'altra serie con Serena Autieri e Fortunato Cerlino. Non è stato limitante, anzi, entrare nel cast di Upas è stata una grande opportunità per me, mi ha permesso di farmi conoscere, sono grata di aver avuto un personaggio come Rosa. Poi, se un regista ti vuole, ti prende. Poi c'è un altro fattore.

Sarebbe?

I tempi sono cambiati, adesso siamo di più, le storie ruotano, ci sono tanti protagonisti, tante guest che hanno storie da protagonisti. Sono fortunata ad avere questo personaggio meraviglioso, ma anche di poter fare altro, ed è importante anche per il cast, perché attori che hanno respiri esterni, per portare quell'esperienza anche all'interno.

Te lo ricordi il primo giorno di set della soap?

Il primo giorno di set? Sì, giravo proprio con Ilenia Lazzarin, perché era una delle prime apparizioni che facevo a casa Bruni con il bambino a cui lei dava ripetizioni. È stato molto emozionante perché entri in una famiglia, loro si conoscono da 30 anni, arrivi tu e dici Mo che devo fare? Come mi devo comportare? È stato è stato strano, però molto molto bello, poi è bastato poco, sono stati tutti gentilissimi, poi nascono belle amicizie.

Condividi con il personaggio di Rosa l'essere madre. Cosa ti ha insegnato la maternità?

Innanzitutto è il mestiere più difficile del mondo e lo scopri solo quando diventi genitore. Mi ha insegnato a dare priorità alle cose, a dire no, prima avevo la tendenza a dire sempre "sì". Quando diventi mamma impari a dosare il tuo tempo, considerando che io faccio un lavoro che ti impegna giorno e notte, hai orari strampalati, impari a dare le giuste attenzioni a tutto.

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