Anna Pavignano: “Con Massimo Troisi coppia aperta, ma soffrivo. Io avrei voluto dei figli, lui no”

Anna Pavignano, storica compagna di Massimo Troisi, in una lunga intervista ricorda il legame con l'attore durato otto anni. La sceneggiatrice racconta il loro amore e descrive il loro rapporto: "Divertente, folle, stimolante, creativo. Scrivevamo insieme i suoi film e nei suoi film mettevamo anche le nostre tensioni di coppia, i nodi sentimentali".
Anna Pavignano: "Il dolore di Troisi era non riuscire a costruire un legame stabile"
Anna Pavignano, intervistata dal Corriere della Sera, parla della sua storia d'amore con Massimo Troisi, conosciuto a Torino nel 1977. "Mi innamorai di Massimo prima che diventasse Troisi. È fuori dubbio che ho amato l'uomo prima dell'artista" ha spiegato. L'attore, scomparso il 2 giugno del 1994 per un attacco cardiaco, soffriva già di cuore: "Aveva subito un'importante operazione alla valvola mitrale. Ma ci scherzava sopra". Anni dopo la fine della loro relazione, continuarono a mantenere un ottimo rapporto sia professionale che personale: "Gli chiesi quale fosse il suo grande rammarico. Mi rispose: ‘Non essere riuscito a costruire un legame stabile'".
Anna Pavignano: "Io e Troisi coppia aperta, ma soffrivo"
Anna Pavignano descrive quella con Massimo Troisi una "coppia aperta": "Lui non ha mai negato di avere, in contemporanea, altre storie. E me le raccontava, me le raccontava tutte nei dettagli". Pavignano si sforzava di trasformare la gelosia in un "esercizio razionale e politico", ma in realtà: "Da una parte, il fatto che l'uomo che amavo mi raccontasse le sue avventure mi faceva illudere di controllare quella storia, di guidare il nostro rapporto. Ma io soffrivo". Il loro è stato un amore "divertente, folle, stimolante e creativo": "Scrivevamo insieme i suoi film e nei suoi film mettevamo anche le nostre tensioni di coppia, i nodi sentimentali. C'è tanto di noi, per esempio, nei guai di cuore di Pensavo fosse amore… invece era un calesse". Nel film in questione, Tommaso dice a Cecilia che uomo e donna non sono fatti per sposarsi: "Esattamente quello che Massimo pensava. Me lo ha detto sin dai primi tempi". Pavignano avrebbe voluto costruire una famiglia: "Me lo disse chiaramente: non voleva figli perché non voleva assumersi altre responsabilità oltre a quelle che il lavoro gli imponeva".