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Una pallottola spuntata è la commedia più bella di sempre: la classifica di Variety divide Hollywood

Variety elegge le 100 commedie più belle della storia: Una pallottola spuntata batte tutti. Pretty Woman solo 98esima, sorprese e polemiche nella classifica che celebra 110 anni di risate al cinema.
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Variety ha parlato, Hollywood ascolta. E pare risentirsene. La testata più autorevole del cinema ha compilato la classifica definitiva delle 100 migliori commedie di tutti i tempi, e il risultato è un misto di conferme attese, scelte coraggiose e qualche collocazione che farà discutere per mesi. Perché se c'è una cosa che non manca in questa lista, è il coraggio di andare controcorrente.

Il trionfo della parodia: Leslie Nielsen conquista l'Olimpo

Al primo posto, senza appello, c'è Una pallottola spuntata. Il capolavoro demenziale di David Zucker con Leslie Nielsen nei panni del tenente Frank Drebin ha surclassato giganti del calibro di Billy Wilder e Woody Allen. Una scelta che celebra la parodia al suo apice, il nonsense elevato a forma d'arte, la comicità che non chiede permesso e colpisce dritto al plesso solare dello spettatore.

Variety motiva questa incoronazione richiamando proprio quello che scrivono nell'introduzione alla classifica: il cinema ha reso il ridere "più importante che mai", e Una pallottola spuntata rappresenta la forma più pura di questa missione. Niente pretese intellettuali, niente messaggi nascosti. Solo risate. Tante, irrefrenabili, necessarie.

Il podio che omaggia tre epoche diverse

A completare il podio ci sono due pietre miliari indiscutibili. Al secondo posto A qualcuno piace caldo di Billy Wilder, con Marilyn Monroe e Joe E. Brown in un balletto di travestimenti, fughe e battute che hanno fatto scuola. Un film del 1959 che ancora oggi fa ridere come il primo giorno, perché certi meccanismi comici sono eterni.

"A qualcuno piace caldo".
"A qualcuno piace caldo".

Al terzo posto Io e Annie di Woody Allen, con Diane Keaton musa ispiratrice di una New York nevrotica, intellettuale, romantica. Il film che ha trasformato la commedia romantica in qualcosa di più profondo, più vero, più dolorosamente divertente.

"Io e Annie"
"Io e Annie"

Le sorprese che fanno discutere

Ma è nelle posizioni intermedie che Variety ha osato di più. Pretty Woman, il fenomeno mondiale che ha consacrato Julia Roberts e ridefinito la rom-com degli anni Novanta, è relegato al 98esimo posto.

Stesso discorso per Il diavolo veste Prada, confinato all'81esima posizione nonostante Meryl Streep abbia creato uno dei personaggi più iconici e quotati della commedia moderna. Evidentemente, per Variety, l'icona pop non basta a garantire l'eccellenza cinematografica.

Il diavolo veste Prada.
Il diavolo veste Prada.

I cult che trovano il loro posto

Più generosa la classifica con i veri cult. Il grande Lebowski di Joel ed Ethan Coen è 72esimo, una posizione che rispecchia lo status di film che ha creato una vera e propria subcultura. Jeff Bridges nei panni del Drugo è entrato nell'immaginario collettivo come pochi altri personaggi della commedia contemporanea.

Il grande Lebowski.
Il grande Lebowski.

Ace Ventura – L'acchiappanimali conquista il 69esimo posto, e qui Jim Carrey dimostra che la comicità fisica, quella esagerata, sopra le righe, merita ancora rispetto. Tra i più recenti, Povere Creature di Yorgos Lanthimos si piazza al 65esimo posto, a conferma che la commedia grottesca, surreale, disturbante ha ancora molto da dire. Ultimo posto per "Il diario di Bridget Jones".

Il diario di Bridget Jones.
Il diario di Bridget Jones.

I classici che resistono al tempo

Nella fascia intermedia spuntano conferme confortanti. Big con Tom Hanks è 60esimo, Elf con Will Ferrell è 53esimo, Essere John Malkovich occupa il 51esimo posto. Quattro matrimoni e un funerale si ferma al 42esimo, Zoolander al 40esimo, School of Rock al 35esimo. Ma è al decimo posto che arriva una delle scelte più condivisibili dell'intera classifica: Ricomincio da capo con Bill Murray.

School of Rock
School of Rock

Variety chiude la sua introduzione con una frase che suona quasi come un manifesto: "Abbiamo riflettuto a lungo su cosa rende un film un classico. Ma soprattutto abbiamo seguito il richiamo dei nostri ossi della risata". Per questo, Una pallottola spuntata al primo posto è il modo più onesto di dire che il cinema, alla fine, deve farci stare bene. Anche se questo significa mettere Leslie Nielsen davanti a Billy Wilder.

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