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Premi Oscar 2024

Oscar a 20 giorni in Mariupol, il regista Chernov: “Non avrei mai voluto girare questo documentario”

Mstyslav Chernov, regista del documentario premio Oscar “20 giorni in Mariupol”, commenta il riconoscimento ottenuto a margine della premiazione: “Vorrei che la Russia non avesse mai attaccato l’Ucraina ma tutti assieme possiamo far sì che i fatti siano riconosciuti e che la verità prevalga”.
A cura di Stefania Rocco
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Dal palco del Dolby Theatre, in occasione della cerimonia degli Oscar 2024, Mstyslav Chernov, regista del documentario “20 Days in Mariupol”, commenta il riconoscimento ottenuto dal documentario, premiato con uno dei premi principali. “È il primo Oscar nella storia dell’Ucraina”, ha dichiarato il regista dal palco, “e sono onorato, ma potrei essere il primo regista a dire che vorrei non aver mai fatto questo film, vorrei essere in grado di scambiare questa statuetta perché la Russia non avesse mai attaccato la nostra città e il nostro territorio e non avesse ucciso decine di migliaia di ucraini. Non posso cambiare la storia, ma tutti noi, tutti assieme possiamo far sì che i fatti siano riconosciuti e che la verità prevalga”.

Mstyslav Chernov tra i giornalisti bloccati a Mariupol

Mstyslav Chernov, regista del reportage girato dal fronte della resistenza ucraina risultato essere vincitore di un Oscar nella categoria "Best Documentary Feature", è un giornalista dell’Associated Press. Fu tra coloro che restarono bloccati sulla linea del fronte a Mariupol quando iniziò l’attacco russo insieme a un gruppo di colleghi.

L’appello del regista Mstyslav Chernov sul palco degli Oscar

Dal palco degli Oscar, la manifestazione cinematografica più importante del mondo, Chernov ha lanciato un appello rivolto alla Russia: “Voglio che sia riconosciuto ciò che è stato fatto, vorrei che loro rilasciassero gli ostaggi, vorrei ringraziare tutti i soldati che stanno proteggendo la loro terra e che sono in prigione, tutti i civili che sono stati feriti. Noi tutti possiamo fare in modo che questa storia venga raddrizzata e che la verità possa prevalere. E che le persone di Mariupol non vengano mai dimenticate. Perché il cinema crea i ricordi e i ricordi creano la storia. Vi ringrazio, grazie all’Ucraina. Slava Ukraini!”.

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