3.230 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Festival di Sanremo 2023

Mr. Rain a Sanremo con un coro di bimbi: “Sono la mia cifra di stile, nessuna scelta di marketing”

Molto facile far breccia nella sensibilità del pubblico, quando a cantare sono i bambini, ma il rapper è pronto a respingere ogni accusa: “È il mio tratto distintivo, penso che una cosa detta da un bimbo abbia un peso superiore”, spiega. “Un’operazione di marketing? Sarei stato un genio a lavorarci per 8 anni”.
A cura di Giulia Turco
3.230 CONDIVISIONI
(Lapresse)
(Lapresse)
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Mr. Rain debutta al Festival di Sanremo 2023 portando a casa un terzo posto che forse non si sarebbe mai aspettato. Il successo del rapper sulla scena italiana era assodato già da qualche anno, ma il palco dell'Ariston si sa, è tutt'altra cosa. La sua esibizione sulle note di Supereroi ha convinto il pubblico così come la stampa e, all'indomani del Festival, non resta altro che qualche briciola di polemica sul coro di bambini che lo ha accompagnato, giusto a voler trovare ad ogni costo qualcosa su cui puntualizzare.

Mr. Rain a Sanremo per cantare la libertà dalla depressione

Che Supereroi sia un successo lo attesta non solo il bronzo a Sanremo 2023, ma anche lo streaming che lo premia con il secondo posto nella Top 50 di Spotify Italia, oltre alla radio dove sta già spopolando. “Speravo che la canzone colpisse le persone ed è una cosa stupenda leggere i messaggi di chi sta passando un brutto periodo e mi dice che li sto aiutando a trovare forza”, racconta a Il Corriere della Sera Mattia Belardi, 31 anni. Supereroi “è un inno al chiedere aiuto”, scritto in un momento di depressione. “Ho passato due anni veramente cupi, ero arrivato all’ultima goccia”, ammette. “Sbagliavo l’approccio e mi vergognavo a chiedere aiuto. Sono chiuso e introverso, ma sto provando ogni giorno ad essere più aperto con le persone che mi vogliono bene”.

Immagine

Nessuna operazione di marketing dietro la scelta del coro di bimbi

La critica, forse l’unica che gli è stata rivolta, è quella di aver calcato la mano sul coro di bambini vestiti da angioletto che lo hanno accompagnato sul palco. Molto facile far breccia nella sensibilità del pubblico, quando a prendersi per mano e cantare guardandosi dritto negli occhi sono due bambini, ma il rapper è pronto a respingere ogni accusa: “È il mio tratto distintivo perché penso che una cosa detta da un bimbo abbia un peso superiore e amplifichi il messaggio”, spiega. Se fosse stata un’operazione di marketing sarei stato un genio a lavorarci per 8 anni. È una cosa genuina, io sono quello che avete visto sul palco. E poi i bambini mi hanno aiutato, loro erano quelli forti e io il più teso”.

3.230 CONDIVISIONI
713 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views