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Festival di Sanremo 2023

Marco Mengoni a Sanremo 2023: “Grazie al pubblico, è stato il dodicesimo uomo in campo”

Marco Mengoni è pronto per Sanremo 2023 dove ritorna a dieci anni dalla vittoria con “L’Essenziale” con il brano “Due Vite”, ma in una veste diversa e più consapevole: “Sono cresciuto, spero di gestire l’emotività. Voglio fare spettacolo e divertirmi”.
A cura di Ilaria Costabile
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Marco Mengoni si prepara alla 73esima edizione del Festival di Sanremo, dove si presenta con il brano "Due vite" dopo dieci anni da "L'Essenziale", che gli regalò la vittoria nel 2013. L'artista arriva all'Ariston con uno spirito diverso rispetto alla sua prima partecipazione: "Vado rilassato, non voglio sentire la pressione di arrivare con una corona in testa" dichiara, per poi addentrarsi in un racconto più dettagliato sulla nuova ballad di cui sarà interprete e spiegando anche la scelta di portare come cover una canzone iconica come "Let it be" dei Beatles.

Marco Mengoni a Sanremo con Due Vite

La terza volta al Festival di Sanremo arriva per Marco Mengoni con una consapevolezza diversa, una crescita personale che l'artista stesso racconta con disinvoltura, augurandosi che la sua partecipazione non sia segnata dall'ansia di conquistare la vittoria: "Non voglio sia una competizione ma uno spettacolo, faccio gli auguri a chi vincerà. Sanremo deve essere lo specchio di quello che si muove nella musica, lo specchio della società. La statuetta è bella ma quello che importa è l'esperienza, quella che ho vinto comunque la tengo in studio e ogni tanto la spolvero". La canzone con cui Mengoni si presenta all'Ariston, "Due Vite" rappresenta l'ennesimo tassello di un progetto ampio come Materia Terra, che ha visto una nuova fase musicale del cantante:

È un viaggio intimo ma anche un invito a tutti noi ad accettare tutto quello che la vita ci offre, senza pensare a cosa dovrebbe o potrebbe essere. Parla di sbagli ed errori, di come comprenderli per poi lasciarli andare. Vorrei due vite per capire gli errori fatti e fare altre scelte e per vedere che cosa succede. Tutto quello viviamo ci serve per crescere, anche i momenti di noia ci insegnano molto e ci fanno evolvere.

A questo proposito, il cantante al Corriere dichiara di dedicare tempo ad un percorso psicologico da diverso tempo: "Da 7 anni dedico un’ora o due alla settimana ai miei pensieri assieme a una terapista. E chiamo questo lavoro su me stesso la mia storia infinita. Non ci si scopre mai… La canzone di Sanremo nasce da un flusso di coscienza fra me e Davide Simonetta durante le session del terzo capitolo di “Materia” che uscirà prima del tour negli stadi". 

Il desiderio di cantare con Paul McCartnery

Sono trascorsi dieci anni dalla sua prima partecipazione : "Sono cresciuto, sono più uomo è più maturo, spero di saper gestire l'emotività, senza soffocare le emozioni, mi voglio divertire, mandare messaggi e fare spettacolo. Spero di essere me stesso, a Sanremo può succedere di tutto" e in merito alla direzione artistica di Amadeus

Amadeus ha convinto tutti dopo il suo primo Sanremo ha saputo cogliere quello che c'era di nuovo nella musica, ma ciò che mi ha spinto a gareggiare è proprio questo pezzo perché raccontava una parte di me che non ho mai raccontato nella mia carriera. Poi mi sono chiesto tante volte perché mi sono infilato in questo vortice ma Sanremo porta energia e tiene vivi e mi darà l'energia per affrontare gli stadi.

Menzione finale, poi, per il brano che Mengoni porterà nella serata delle Cover, dove si esibirà insieme al The Kingdom Choir cantando "Let it be" dei Beatles e a questo proposito non ha nascosto un suo desiderio:

Let it be è un inno ad andare avanti, una canzone non canzone, è un brano che abbraccia il mondo, una sorta di preghiera, in questo abbraccio collettivo ho scelto di duettare col coro. Avrei chiesto a Paul McCartney di cantare con me, ma credo che abbia altro da fare, però mi farebbe piacere che ascoltasse la mia versione.

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