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L’Italia partecipa a Eurovision 2026, la decisione Rai dopo il boicottaggio contro Israele

La Rai conferma che prenderà parte alla manifestazione che si svolgerà a Vienna. Nelle scorse ore, dopo l’ok alla partecipazione di Israele, diversi paesi hanno annunciato il boicottaggio a Eurovision.
A cura di Andrea Parrella
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L’Italia sarà in gara all’Eurovision 2026, in programma a Vienna dal 12 al 16 maggio. Lo annuncia la Rai, che rivendica con orgoglio il proprio ruolo di “Big Five” e l’impegno costante nel promuovere musica, cultura e spettacolo su scala internazionale. In sede di discussione all’interno dell’European Broadcasting Union (EBU), Rai ha anche sostenuto la partecipazione dell’emittente pubblica israeliana KAN alla prossima edizione — scelta che conferma la volontà di mantenere l’Italia in prima linea nella manifestazione.

Il sì a Israele e il boicottaggio di quattro paesi

Una decisione che non sorprende, ma il clima attorno all’evento è tutt’altro che sereno: la decisione di lasciare che Israele partecipi ha scatenato un’ondata di proteste nelle scorse ore, che si è tradotta in un boicottaggio senza precedenti. Subito dopo l’annuncio ufficiale, quattro paesi — RTÉ (Irlanda), RTVE (Spagna), AVROTROS (Paesi Bassi) e RTVSLO (Slovenia) — hanno deciso di ritirarsi, dichiarando che non parteciperanno né trasmetteranno l’Eurovision 2026. Una scelta già preannunciata nei mesi scorsi, che si è concretizzata con l'annuncio di EBU del 4 dicembre sulle sorti di Israele.

Le ragioni del boicottaggio

Le ragioni dichiarate sono chiare: le emittenti associano la partecipazione israeliana al conflitto in Gaza e al sospetto — per alcuni, confermato — di utilizzo del contest come strumento politico. RTÉ ha parlato di “crisi umanitaria inaccettabile”, mentre AVROTROS ha definito la presenza di Israele “incompatibile con i valori fondamentali del servizio pubblico”.

EBU ha evitato una votazione specifica sull’esclusione di Israele ed ha approvato nuove regole di voto (tra cui la reintroduzione di una giuria professionale in semifinale e la riduzione del peso del televoto) nel tentativo di rafforzare i criteri di trasparenza e neutralità.

Nessun dubbio, al netto del boicottaggio di paesi di peso, sul regolare svolgimento della manifestazione nella prossima primavera. Nonostante il ritiro di alcuni grandi paesi, gli organizzatori sostengono che lo show andrà comunque avanti. L’emittente austriaca ospitante ORF ha dichiarato che l’edizione di Vienna si terrà come previsto, prevedendo però inevitabili “ripercussioni sul budget” a causa delle defezioni

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