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Sotto il Picasso sbuca un altro dipinto: “Da giovane ha riciclato una tela per dipingere”

Un dipinto datato 1902, quando il padre del cubismo aveva appena ventuno anni, intitolato la “Miséreuse accroupie”, svela un segreto attraverso una analisi ai raggi infrarossi. Un paesaggio realizzato in precedenza da un artista sconosciuto di cui ha conservato alcune linee.
A cura di Redazione Cultura
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Un dipinto datato 1902, quando il padre del cubismo aveva appena ventuno anni, intitolato la "Miséreuse accroupie", svela un segreto attraverso una analisi ai raggi infrarossi. La tela, custodita all'Art Gallery dell'Ontario, è una delle opere del cosiddetto periodo Blu di  Pablo Picasso, un'epoca in cui è probabile che il giovane Pablo potesse utilizzare tele già usate e riciclarle. Usanza molto diffusa tra pittori alle prime armi. Agli albori del ventesimo secolo, anche se già nel pieno del periodo blu, anche il grande artista spagnolo probabilmente si avvaleva di tele usate. Chissà se avrebbe mai immaginato che oltre un secolo dopo quel dipinto sarebbe stato analizzato con tale profondità di interesse da parte di studiosi e ricercatori di tutto il mondo.

Grazie all'utilizzo di una nuova tecnica, gli studiosi hanno scoperto che Picasso ha dipinto la sua "donna accovacciata" sopra un paesaggio realizzato in precedenza da un artista sconosciuto di cui ha conservato alcune linee. Ruotando la tela in orizzontale, infatti, emerge con chiarezza un paesaggio sullo sfondo. Si tratta di un lavoro eccezionale, diretto da una ricercatrice italiana, Francesca Casadio, che ricopre la carica di executive director all'Art Institute di Chicago in qualità di chimica: "Abbiamo usato uno spettrometro a fluorescenza X collegato a un braccio realizzato dal Politecnico di Milano".

Qualche tempo fa, nel 2017, altri ricercatori avevano individuato un altro messaggio segreto nascosto sotto uno dei dipinti più famosi della storia dell'arte, il Cenacolo di Leonardo da Vinci.

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