La figlia neonata morì mentre lei era ubriaca: madre condannata a 18 mesi

Si è concluso con una condanna a 18 mesi di carcere il processo nei confronti di Yvonne Adkins, una donna inglese di 32 anni, finita alla sbarra con l’accusa di omicidio colposo. I fatti sono riportati dal Daily Mail, che ha seguito la vicenda processuale che ha portato alla condanna per crudeltà nei confronti di minore, ma all’assoluzione dall’accusa di omicidio colposo.
Il 7 maggio del 2014 moriva Chanelle, una bambina di soli 3 mesi di vita. A quanto riuscirono a ricostruire gli inquirenti, la piccola, che era gravemente malata, era stata lasciata completamente sola dalla madre per circa 9 ore. La donna era al piano superiore del suo appartamento in compagnia di un uomo che aveva conosciuto solo qualche settimana prima, in modo abbastanza casuale. I due avevano una relazione ed erano in camera da letto: entrambi avevano bevuto molto, particolare sul quale hanno insistito parecchio i legali di Yvonne.
La neonata, intanto, aveva avuto un forte reflusso e aveva vomitato diverse volte, senza che nessuno si fosse accorto di nulla. Solo a notte inoltrata la donna si era ricordata di aver lasciato la figlia da sola e si era precipitata al piano inferiore chiamando i soccorsi medici. Al loro arrivo i paramedici non avevano potuto far altro che constatare il decesso, annotando tra l’altro il fatto che la bambina non fosse vestita in modo appropriato e apparisse trascurata e denutrita.
Elementi che non sono bastati ai giudici, che hanno considerato come attenuante lo stato di alterazione psicofisico della madre e hanno convenuto che si è trattato di un momento di debolezza, in cui ha pensato “a sé stessa in maniera prioritaria”.