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Falsa raccolta fondi con foto del bimbo morto di cancro, la mamma: “Mondo crudele”

Online era stata lanciata una falsa raccolta fondi con tanto di pagina social in cui venivano usate in realtà le foto di Bailey Cooper, un bambino morto due anni fa dopo una lunga battaglia contro il cancro. Immagini che hanno riaperto una ferita non ancora rimarginata per la mamma e tutta la sua famiglia.
A cura di Antonio Palma
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"So che non è un bel mondo quello in cui viviamo al giorno d'oggi, ma non pensavo potesse essere così crudele", è l'amaro sfogo di Rachel, mamma del piccolo Bailey Cooper, dopo aver scoperto che online era stata lanciata una falsa raccolta fondi con tanto di pagina social in cui venivano usate in realtà le foto di suo figlio, morto nel 2017 dopo una lunga battaglia contro il cancro. Quelle foto non hanno fatto altro che riaprire quella ferita non ancora rimarginata per la mamma di Bailey e per tutta la sua famiglia compreso l'altro figlio. "La mia prima reazione è stata quella di non crederci, pensavo a uno scherzo perché non poteva essere reale. Sono sconvolta dal fatto che tutto questo sia accaduto" ha dichiarato la donna britannica alla Bbc. Il profilo Instagram e la pagina di raccolta fondi, ora scomparse dopo la denuncia, sostenevano di voler aiutare un bambino chiamato "Declan", ma utilizzavano le foto di Bailey.

Il profilo social presentava anche post falsi che affermavano di essere del calciatore inglese Harry Kane sostenendo che si stavano raccogliendo fondi per organizzare la festa di compleanno di "Declan" e volevano che il suo "calciatore preferito" partecipasse. Parole che avevano attirato l'attenzione di oltre 45mila persone diventate seguaci della pagina. "Quello che mi ha pietrificato è che il fratellino di Bailey ha visto tutto ed è rimasto sconvolto" ha raccontato la donna originaria di Bristol che proprio ai social si era rivolta a suo tempo per raccontare la storia del figlio malato. Un portavoce dalla piattaforma di raccolta fondi  ha dichiarato che la campagna è stata rimossa subito dopo la segnalazione e che "in nessun caso la persona che l'ha pubblicato sarebbe stata in grado di accedere a qualsiasi donazione".

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