2.833 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Scuola, il ministro Bussetti: “Tuteliamo gli studenti immigrati ma prima gli italiani”

Polemiche sulle frasi pronunciate dal ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, per il quale “tuteliamo i migranti, ma il nostro primo pensiero dev’essere quello di tutelare prima di tutto i giovani italiani affinché possano farsi una famiglia, avere dei figli, vivere con serenità il loro progetto di vita. La ritengo una priorità assoluta”. Ira di associazioni, sindacati e opposizione: “Vale solo il merito”.
A cura di Ida Artiaco
2.833 CONDIVISIONI
Immagine

Bufera sul ministro dell'Istruzione Marco Bussetti e su alcune dichiarazioni rilasciate nel corso di una intervista al quotidiano La Stampa. "La scuola ha il compito prioritario di essere al servizio dei ragazzi, i veri fruitori del sistema scolastico", ha detto il titolare del Miur, aggiungendo anche che "tuteliamo i migranti, ma il nostro primo pensiero dev'essere quello di tutelare prima di tutto i giovani italiani". Parole, queste, che hanno provocato l'ira di associazioni e sindacati. Nello specifico, il Ministro ha detto: "Voglio ribadire che questo governo non agisce in maniera pregiudiziale rispetto alla questione migratoria: stiamo affrontando il tema con serietà e responsabilità. A differenza di come è stato fatto in passato. Regolare i flussi tutela innanzitutto chi cerca rifugio in Italia, avendone diritto. Penso anche però che il primo pensiero debba sempre essere quello di aiutare i nostri giovani affinché possano farsi una famiglia, avere dei figli, vivere con serenità il loro progetto di vita. La ritengo una priorità assoluta".

I sindacati: "Futuro senza ghetti. Vale solo il merito"

Tra i primi ad insorgere contro le parole di Bussetti c'è la Gilda Insegnanti. "Il nostro dovere verso gli stranieri che vengono in Italia è l'integrazione, e la prima frontiera per l'integrazione è l'istruzione", è stato il commento del portavoce Rino Di Meglio, per il quale "la vera prima linea per un futuro senza ghetti è integrare, far conoscere a tutti i principi costituzionali e alfabetizzare". Gli ha fatto eco Pino Turi, segretario generale della Uil, che ha sottolineato come "tutti gli studenti meritino la stessa attenzione. Non ci sono immigrati, stranieri o italiani, ma persone che devono essere poste tutte nelle stesse condizioni". "Il ministro pensi a tutelare tutti gli studenti della scuola italiana, tanto più che nel nostro Paese uno studente su dieci è alloglotto e spesso lo è la maggioranza nelle prime classi di alcuni Comuni del Nord", ha evidenziato Marcello Pacifico, presidente nazionale di Anief. Pioggia di polemiche anche sui social, dove le parole del Ministro sono state a più riprese definite "orribili" e "fuori luogo".

Opposizione contro il Miur: "Slogan discriminatori"

Contro il titolare del Miur ha tuonato anche l'opposizione. "Vorrei ricordare al ministro Bussetti che a scuola vengono prima la capacità ed il merito, non i nostri figli. È letteralmente incredibile che un ministro della Repubblica sovverta la Costituzione e dica che nella scuola pubblica prima gli italiani e dopo tutti gli altri", ha detto Andrea Marcucci, capogruppo del Pd al Senato. "Dovrebbe garantire un'adeguata retribuzione agli insegnanti, darsi da fare per mettere le scuole in sicurezza e rendere le palestre agibili. Invece il ministro dell’istruzione leghista va in giro a lanciare slogan discriminatori", è stato il commento su Twitter di Laura Boldrini.

Confermato lo sciopero della scuola del 17 maggio

Intanto, è stato confermato lo sciopero generale della scuola il prossimo 17 maggio. Le richieste dei sindacati italiani su regionalizzazione del sistema scolastico e precariato non hanno trovato le risposte sperate nel corso dell'incontro con Marco Bussetti al Ministero, tenutosi nella serata di ieri, lunedì 8 aprile, nonostante il ministro li abbia rassicurati preannunciando la pubblicazione del nuovo bando di concorso ordinario per 17mila maestri e maestre per le scuole elementari e materne, oltre ad altre 50mila assunzioni nel prossimo triennio per le scuole medie e superiori di nuovi docenti. Alla protesta parteciperanno i confederali, Gilda, i Cobas, la stessa Anief che bussa alle porte del ministero della Pubblica amministrazione per ottenere la "certificazione di rappresentatività"

2.833 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views