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Scopre che la fidanzata è incinta: mette pillola abortiva nel suo drink e le fa perdere il bimbo

Sikander Imran, medico 32enne, è accusato di aborto e omicidio premeditato di un feto. Non appena la fidanzata 37enne gli ha detto che era aspettava un bimbo e che voleva tenerlo, ha cominciato a pensare al suo piano diabolico…
A cura di B. C.
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Avrebbe messo una pillola abortiva nel drink della fidanzata, Brook Fiske, facendola abortire. Sono accuse molto gravi quelle che sta affrontando Sikander Imran. Come scrive WROC, la coppia stava insieme da almeno tre anni, quando l’uomo, medico 32enne, ha deciso di trasferirsi da Rochester ad Arlington, in Virginia, per un nuovo lavoro. È stato allora che ha apprese che la ragazza era incinta. "Non voleva avere un bambino, così ha cercato di convincermi ad abortire, cosa che non volevo fare", ha detto Brook.

La donna, 37enne, ha raccontato di essere incinta di 17 settimane quando è andata in Virginia per far visita a Imran e dargli la “lieta notizia”. Sarebbe stato in quell’occasione che il fidanzato l'ha avvelenata, secondo la donna. “Stavo bevendo del tè e quando sono arrivato in fondo alla tazza, ho notato che all’interno c’era una sostanza grintosa", ha detto Brook. "L’ho guardata meglio e ho avuto la certezza: si trattava di una pillola sbriciolata". Poche ore dopo, Fiske ha cominciato a soffrire delle prime contrazioni. "Ha immediatamente iniziato a piangere e dire che era una persona orribile e che aveva fatto davvero quello che pensavo", ha detto ancora la 37enne. È stata portata di corsa al Virginia Hospital Center, dove è entrata in travaglio e ha perso il suo bambino.

Brook Fiske sostiene che gli esami ai quali è stato sottoposto alla conferma l’assunzione della pillola abortiva Misoprostol. "Secondo l'infermiera dell'ospedale, ne bastano 200 milligrammi per indurre il travaglio, lui me ne ha somministrati 800", ha detto Fiske. Sikander Imran ora è accusato di aborto e omicidio premeditato di un feto. L’ultima volta che la coppia si è vista, è stato lo scorso giugno in tribunale. “È stato molto forte per me affrontarlo di nuovo dopo tutto quello che è successo” ha ammesso la donna. Il processo riprenderà il 12 marzo.

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