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Scajola: “Sperano di farmi morire, ma farò come Andreotti”

Dal carcere di Regina Coeli Scajola si paragona ad Andreotti e assicura: “Alla fine tutti, dai magistrati ai giornalisti, mi dovranno chiedere scusa pubblicamente”.
A cura di A. P.
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"Il mio unico terrore è quello di ammalarmi. Invece io voglio stare bene per difendermi e lo farò fino all’ultimo dei miei giorni", è un Claudio Scajola combattivo e per nulla intimorito dalla sua posizione giudiziaria quello rinchiuso nel carcere di Regina Coeli dopo l'arresto di alcuni giorni fa. Chi è andato a trovarlo lo descrive come determinato e convinto che sia in atto "la solita persecuzione giudiziaria che non porterà a nulla". "Sto attento pure alle correnti d'aria e mi faccio la doccia a pezzi e bocconi" ha spiegato l'ex Ministro ad alcuni dei suoi ex colleghi che sono andati a trovarlo in carcere. "Io mi dovrò difendere e mi difenderò, se mi vogliono far fuori con la malattia davvero si illudono" ha assicurato Scajola, aggiungendo: "Io uscirò da qua in forma e a testa alta". "Ha ragione Berlusconi. Si è trattato di un arresto elettorale. È stato tutto preparato, vogliono affossare Forza Italia e se la prendono con me da tempo, ma io farò di tutto per smascherare questi giudici" avrebbe confessato Scajola paragonandosi ad un altro politico a lungo nel mirino dei giudici, Giulio Andreotti.

"Io l'ho capito perché sono finito dentro: la ragione è il 25 maggio, cioè le elezioni europee. Volevano farmi fuori dalle elezioni ed infatti eccomi qua" ha confessato l'ex Ministro  al senatore e amico Lucio Barani, del Gal, Grandi autonomie e libertà, aggiungendo "Ma io farò come Andreotti, resisterò tenacemente a tutte le accuse e al fango, come il Divo Giulio. E alla fine tutti, dai magistrati ai giornalisti, mi dovranno chiedere scusa pubblicamente". "Quello che leggo sui giornali e ascolto in televisione semplicemente non è vero. Il conto corrente alla Camera e tutto il resto" assicura Scajola che attacca i giudici : "Non è più democrazia ormai si agisce con metodi da criminalità organizzata". "Arrestano la moglie di Matacena per farla parlare. Ma io non soccomberò, anzi ne uscirò alla grande" ha concluso l'ex Ministro.

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