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Save The Children boccia studenti italiani: “Il 25% ha carenze in matematica e lettura”

L’allarme lanciato da Save The Children: “Percentuale influenzata dal livello socio-economico delle famiglie e dalla carenza di strutture scolastiche adeguate”
A cura di Antonio Palma
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"In Italia una parte troppo ampia degli adolescenti è priva di quelle competenze necessarie per crescere e farsi strada nella vita", è l'allarme lanciato da Save The Children illustrando i dati del suo rapporto "Illuminiamo il futuro 2030" sul grado di istruzione, preparazione e attività dei giovani studenti del Bel Paese. Spulciando i numeri infatti viene fuori una situazione disastrosa dove il 48,4% dei minori italiani tra i 6 e i 17 anni non ha letto neanche un libro nel corso del 2014, il 69,4% non ha visitato un sito archeologico e il 55,2% un museo. Secondo i numeri del rapporto della Ong, che ha rielaborato i dati Pisa-Ocse, inoltre il 45,5% dei giovani non ha svolto alcuna attività sportiva durante l'anno scorso. Dati che si riflettono inevitabilmente sulla preparazione degli studenti visto che quasi il 25% dei quindicenni è sotto la soglia minima di competenze in matematica e quasi 1 su 5 in lettura. Percentuale che raggiungono rispettivamente il 36% e il 29% fra gli adolescenti che vivono in famiglie con un basso livello socio-economico e culturale.

Come spiegano da Save The Children, infatti, purtroppo la povertà economica e la povertà educativa si alimentano reciprocamente e si trasmettono di generazione in generazione. La povertà educativa risulta più intensa nelle fasce disagiate e consolida, come in un circolo vizioso, le condizioni di svantaggio e impoverimento già presenti nel nucleo familiare”, ha sottolineato il direttore generale di Save the Children, Valerio Neri. Ad influire su questa situazione però sono anche le carenze di servizi e di opportunità formative scolastiche ed extrascolastiche per gli adolescenti. Solo il 14% dei bambini tra 0 e 2 anni infatti riesce ad andare al nido o ad usufruire di servizi integrativi, mentre il 68% delle classi della scuola primaria non offre il tempo pieno e il 64% dei minori non accede a nessuna attività ricreativa, sportiva, formativa o culturale.

Per la Ong il 60% degli alunni di 15 anni frequenta scuole non adeguate a garantire la qualità dell'apprendimento soprattutto dal punto di vista della qualità delle infrastrutture. Basti pensare che in diverse regioni la percentuale di aule non connesse ad internet supera il 30% (Basilicata, Piemonte, Veneto, Lazio, Friuli Venezia Giulia), con una punta di quasi il 40% in Calabria, mentre il 45% delle strutture scuolastiche è persino priva di un certificato di agibilità, il 54% degli edifici non è in regola con la normativa anti-incendio e il 32% non rispetta le norme anti-sismiche. Il Rapporto sottolinea invece che se il 45% dei ragazzi che hanno aule con connessioni internet carenti non raggiunge le competenze minime in matematica e il 41% in lettura, la percentuale scende a 43% e 28% se le scuole sono ben connesse.

In generale la situazione è diversa da regione a regione con il sud purtroppo a fare da maglia nera. Nel Mezzogiorno e nelle isole la percentuale di adolescenti che non consegue le competenze minime in matematica e lettura raggiunge infatti rispettivamente le percentuali record del 44,2% e del 42%, il doppio dei coetanei del Nord. "Le enormi diseguaglianze che colpiscono i bambini e i ragazzi vanno superate attivando subito un piano di contrasto alla povertà minorile e potenziando l’offerta di servizi educativi di qualità: i dati ci dimostrano che i servizi per la prima infanzia, le scuole attrezzate, le attività ricreative e culturali possono spezzare le catene intergenerazionali della povertà. Serve però uno sforzo comune e coordinato da parte delle istituzioni ad ogni livello" concludono da Save The Children

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