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Delitto di Avetrana: l'omicidio di Sarah Scazzi

Sarah Scazzi, l’avvocato di Michele Misseri: “Non ha mai fatto del male”

Nuova udienza del processo d’appello per l’omicidio di Sarah Scazzi: oggi le arringhe dei difensori di parte civile e dei fratelli Michele e Carmine Misseri.
A cura di Susanna Picone
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Il Tribunale della libertà di Taranto ha rigettato la richiesta avanzata dalla difesa di Misseri di revoca dell’obbligo di dimora nel comune di Avetrana e di permanenza in casa durante le ore notturne. Per i giudici c’è il pericolo di condotte illecite da parte dell’uomo.
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È il giorno delle arringhe dei difensori di parte civile e dei fratelli Michele e Carmine Misseri al processo d’appello per l’omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana uccisa e gettata in un pozzo il 26 agosto del 2010. Nella scorsa udienza il sostituto procuratore generale Antonella Montanaro ha chiesto la conferma dell'ergastolo per le due imputate tuttora in carcere, Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano, rispettivamente cugina e zia della vittima, e per gli altri sei imputati: Michele Misseri e il fratello Carmine, condannati in primo grado a 8 e 6 anni di carcere per soppressione di cadavere; Vito Russo jr, ex legale di Sabrina condannato a due anni per intralcio alla giustizia; Giuseppe Nigro, Antonio Colazzo e Cosima Prudenzano, condannati a pene comprese tra un anno e un anno e quattro mesi per favoreggiamento.

“Un omicidio domestico” – Nel corso dell’udienza odierna il primo a prendere la parola in aula è stato l'avvocato Nicodemo Gentile del foro di Perugia, uno dei legali della famiglia Scazzi. “Per noi è stato un omicidio domestico. Loro, Sabrina e Cosima, non ci aiutano ma lanciamo un appello ad aiutarci processualmente perché non può venire niente di nuovo”, ha detto l’avvocato Gentile riferendosi appunto alle due imputate in carcere. “L'unica cosa – ha aggiunto Gentile – è se loro hanno un moto coscienza, se veramente queste lacrime sciolgono questa durezza interiore e ci dicono quello che è successo veramente. Altrimenti saremo noi insieme alla procura e ai giudici a ricostruire quella verità, la verità processuale che le inchioda alle loro responsabilità, che ci sono e sono evidenti e non hanno fatto nulla per dimostrare il contrario”.

Avvocato Michele Misseri: “Voleva far trovare subito il corpo di Sarah” – L’avvocato Luca La Tanza, difensore di Michele Misseri, ha parlato con i giornalisti a margine del processo: “Per la mia arringa degli imput li ho ricevuti direttamente dal procuratore generale che dice apertamente che Michele Misseri è una persona buona, una persona che non ha mai fatto del male a nessuno, una persona che è stata costretta a fare quello che ha fatto”, ha spiegato. Per lo zio di Sarah il pm ha chiesto la conferma della condanna a 8 anni di reclusione per soppressione di cadavere. “Ci sono processualmente parlando le prove – ha aggiunto il legale – che dimostrano che Michele Misseri sin dal primo giorno avrebbe voluto far ritrovare il corpo della nipote. A parere di questa difesa la pena che è stata comminata è stata sicuramente elevata”. Quella del contadino di Avetrana è sicuramente una posizione processuale anomala dato che mentre il suo difensore giudica la pena inflitta in primo grado elevata, Misseri da tempo dichiara di aver ucciso lui la nipote Sarah Scazzi e che sua moglie e sua figlia Sabrina sono in carcere ingiustamente.

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