Virus del Nilo, due casi nel Lazio. L’Infettivologa: “Nessun allarme, evitate sottovasi e usate larvicidi”

A Latina si sono registrati due casi di virus di West Nile, il virus del Nilo Occidentale. Si tratta dei primi due casi autoctoni nel Lazio, ossia in pazienti che lo hanno contratto senza fare viaggi in Africa. Fanpage.it ha intervistato Miriam Lichtner, professoressa di Malattie Infettive all'Università La Sapienza di Roma, per saperne di più sui sintomi, su cosa fare per evitare di contrarre il virus e su eventuali complicazioni. La professoressa rassicura: "Bisogna fare attenzione, ma non c'è da allarmarsi".
Professoressa cos'è il virus di West Nile e come si trasmette?
Il virus di West Nile fa parte della famiglia degli arbovirus, ossia di virus che si trasmettono all'uomo tramite gli insetti. Nello specifico attraverso la puntura della zanzara comune Culex pipiens, infettata da animali selvatici in particolar modo gli uccelli, tramite le migrazioni, oppure i cavalli.
Ci sono persone più a rischio di contrarre il virus di West Nile?
Il virus di West Nile può colpire tutti indistintamente, perché tutti veniamo punti dalle zanzare. I pazienti fragili possono riscontrare sintomi più gravi e conseguenze più serie. Ci sono delle zone d'Italia con una maggiore concentrazione di zanzare, come ad esempio la Pianura padana e quella pontina, dove appunto si sono registrati i due casi autoctoni nel Lazio. Gli sbalzi di temperatura, il caldo e la pioggia favoriscono la proliferazione delle zanzare.
Quali sono i sintomi del virus di West Nile?
Nella maggioranza dei casi non c'è da preoccuparsi, i sintomi sono molto blandi, simili al raffreddore o all'influenza o la presenza del virus è asintomatica. I sintomi più preoccupanti rientrano nelle sindromi neurologiche acute e sono mal di testa che non passa, associato a febbre elevata, tremori, sonnolenza e confusione: possono essere dei campanelli d'allarme ai quali fare attenzione. In questi casi bisogna rivolgersi al medico di base.
Quali sono le buone pratiche quotidiane da tenere per evitare di contrarre il virus?
Prendersi cura del proprio ambiente domestico e delle terrazze, evitando il proliferare delle zanzare come ad esempio non usare i sottovasi ed evitare ristagni d'acqua, dove depongono le uova e usare larvicidi nei giardini. Ciò che dev'essere fatto a livello di sorveglianza e che è già operativo riguarda i controlli sugli animali selvatici e sui vettori del virus: vengono infatti catturate zanzare periodicamente e analizzate per verificare se c'è il virus.
Quali sono diagnosi e cure?
La diagnosi è molto importante, fortunatamente tra i medici c'è molta informazione e attenzione sull'argomento e si lavora da anni nella conoscenze di queste patologie. I colleghi di Latina sono stati molto bravi ad identificare i due casi di pazienti autoctoni con il virus di West Nile. Grazie a diagnosi differenziali, che hanno escluso gli altri virus e l'invio di campioni all'Istituto di Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma è stato confermato il virus di West Nile. Non c'è una cura specifica per il virus di West Nile, se non una terapia di supporto, che prevede sostenere il paziente con liquidi, contenere la febbre con farmaci antinfiammatori, antipiretici e monitorarne lo stato di salute per evitare eventuali complicanze e la diffusione dei casi.