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Delitto di Arce, omicidio di Serena Mollicone

Vent’anni dall’omicidio Mollicone, la sorella: “Chi ha taciuto parli, Serena Merita giustizia”

“Vogliamo sapere che cosa è successo veramente a mia sorella. Chi è stato complice e non ha parlato in questi anni speriamo parli e chi ha nascosto ciò che sapeva e speriamo che ci dia altre informazioni”, ha dichiarato Consuelo, la sorella di Serena Mollicone. Oggi ricorre il ventesimo anniversario della morte della ragazza.
A cura di Enrico Tata
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Sono passati vent'anni dalla morte di Serena Mollicone, uno dal decesso del papà Guglielmo, e ancora una verità processuale non c'è. "Vogliamo sapere che cosa è successo veramente a mia sorella. Chi è stato complice e non ha parlato in questi anni speriamo parli e chi ha nascosto ciò che sapeva e speriamo che ci dia altre informazioni", ha dichiarato all'agenzia AdnKronos Consuelo, la sorella di Serena.  "Purtroppo sono due ricorrenze, una vicino all'altra, molto tristi però allo stesso tempo ci devono dare la forza di andare avanti e continuare a ricercare la verità. Non dobbiamo dimenticare. Mio padre in questi anni non ha fatto altro che ricercare la verità, notte e giorno, in continuo, e ha dato una lezione a tutta l'Italia, a tutti i papà del mondo. Noi non dobbiamo tacere perché mia sorella merita giustizia. Serena era una persona unica e non merita di essere dimenticata da tutti. Ognuno nel suo piccolo può aiutare a non dimenticare", ha aggiunto.

L'omicidio di Serena Mollicone

Serena Mollicone muore il primo giugno del 2001 ad Arce, provincia di Frosinone. La ragazza scompare quel giorno e viene ritrovata due giorni dopo in località Fontecupa e precisamente nel boschetto dell'Anitrella. Le mani e i piedi sono legati con delle fascette e una busta di plastica è stretta intorno al collo.

La famiglia Mottola a processo

Nel 2019, dopo 18 anni, arrivano i primi rinvii a giudizio. Gli accertamenti del Ris accertano infatti che l'omicidio è avvenuto dentro la caserma dei carabinieri di Arce. Cinque persone vengono indagate: l'ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce, il maresciallo Franco Mottola, la moglie Anna Maria e il figlio Marco, il maresciallo Vincenzo Quatrale e l'appuntato Francesco Suprano. I Mottola e il maresciallo Quatrale vengono accusati di concorso in omicidio. Suprano è accusato di favoreggiamento e Quatrale anche di istigazione al suicidio del brigadiere Santino Tuzi. Stando all'ipotesi accusatori, Serena sarebbe andata alla caserma dei carabinieri, avrebbe discusso animatamente con Marco Mottola e lì sarebbe stata aggredita. Avrebbe battuto la testa contro una porta e sarebbe caduta a terra. I Mottola, credendola morta, avrebbero cercato di disfarsi del corpo.

L'avvocato dei Mollicone: "Attesa giustizia più lunga della vita di Serena"

L'avvocato Dario De Santis, che difende la famiglia Mollicone, ha ricordato come l'attesa di giustizia per la morte di Serena sia durata di più della vita della ragazza. "Come ha scritto un filosofo, giustizia ritardata è giustizia negata. Questo è vero. Però, ovviamente, peggio sarebbe se, dopo la lunga attesa, neppure vi fosse la giustizia", ha detto il legale all'agenzia AdnKronos.

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